Cura della speranza: tra i 5 ai domiciliari c'è anche Andolina

Tra gli arrestati ci sono un medico bresciano e tre soggetti estranei al mondo della medicina, due dei quali bresciani
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C’è anche il medico triestino Marino Andolina, già coinvolto nella vicenda Stamina, tra le cinque persone arrestate e ora ai domiciliari nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Brescia che ha fatto luce su un’organizzazione che provava a somministrare, dietro pagamento di notevoli somme di denaro, una asserita «terapia innovativa» per la cura di gravi patologie neurodegenerative, da svolgere in parte in Italia e in parte in Svizzera. Tra gli arrestati ci sono anche un medico bresciano e tre soggetti estranei al mondo della medicina. Due dei quali bresciani, metre l'altro è un milanese di Rho. 

L’accusa è quella di associazione a delinquere finalizzata alla truffa nei confronti di soggetti vulnerabili, identificati in circa trenta pazienti, affetti da gravi malattie tra cui Sla, Sma e leucemia, indotti in errore circa gli asseriti effetti terapeutici della terapia, presentata come fondata sul trattamento di cellule staminali ed esosomi, ricavata attraverso il trattamento di tessuto adiposo ottenuto con interventi di liposuzione, anche nei confronti di donatori, effettuati in uno studio medico di Brescia. 

 

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