Cura della speranza: Andolina per due ore davanti al Gip
«Speriamo bene». Sono le uniche parole rivolte alla stampa dall’avvocato di Marino Andolina al termine di due ore di interrogatorio del suo assistito. Il medico non ha parlato ai giornalisti, ma è stato l’unico tra gli arrestati a non avvalersi della facoltà di non rispondere davanti al Gip.
In Tribunale a Brescia, in mattinata, ha avuto luogo l’interrogatorio di garanzia per le cinque persone agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta sulla somministrazione di «terapie» per la cura di gravi malattie neurodegenerative. L’inchiesta è della Procura di Brescia (pm Valeria Bolici) ed ha visto impegnati i carabinieri dei Nas di Brescia.
Tra gli arrestati, appunto, anche il medico Marino Andolina, già coinvolto nel caso Stamina, che è stato l’unico a rispondere al Gip Carlo Bianchetti.
Gli altri arrestati, tra loro anche il chirurgo plastico bresciano Erri Cippini, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
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