Cuore Amico, il Nobel dei missionari. Il vescovo: «Il bene esiste e rende felici»

All’Istituto Paolo VI a Concesio la cerimonia: tra i premiati padre Cesare Busecchi originario di Corte Franca
IL PREMIO CUORE AMICO
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Nell’esortazione apostolica Evangelii nuntiandi Paolo VI osserva con la sua consueta chiarezza e capacità di analisi: «L’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri, o se ascolta i maestri lo fa perché sono dei testimoni». A distanza di decenni quelle parole sono ancora valide, anzi: in questo tempo lo sono più che mai. I missionari incarnano pienamente il senso del messaggio di Giovanni Battista Montini.

Ieri, a Concesio, il pontefice bresciano e il mondo missionario si sono incontrati ancora una volta;la cerimonia di consegna del premio «Cuore Amico» si è infatti svolta all’Istituto Paolo VI, realtà che sporge a pochi metri di distanza dalla casa natale di Montini.

Impegno

Giunto alla trentaduesima edizione, il premio «Cuore Amico» è il Nobel dei missionari, un riconoscimento per il proprio fondamentale operato in ogni angolo del mondo, sempre accanto a quegli ultimi che tanto stanno a cuore a papa Francesco; i missionari danno corpo a quella Chiesa in uscita che il pontefice argentino continua a invocare. La mattinata, coordinata dal nostro ex vice direttore Claudio Baroni, si è aperta con un messaggio del vescovo Pierantonio Tremolada, ancora convalescente dopo il trapianto ricevuto a fine luglio. Le condizioni del pastore della Chiesa bresciana fortunatamente continuano a migliorare, lo si è percepito anche ieri dalla sua voce, certo sofferente ma con chiari segnali che portano all’ottimismo.

«Farvi le mie congratulazioni è poco - ha detto il vescovo -, con il vostro impegno, con le vostre vite testimoniate che il bene esiste e rende felice chi lo riceve certo, ma anche chi lo fa».

Il premio «Cuore Amico», ha spiegato don Armando Nolli, «vuole evidenziare ogni anno l’opera di persone che hanno scelto di dedicare la loro vita agli altri in terre lontane, favorendo l’evangelizzazione e la promozione della persona umana. Il premio "Cuore Amico" vuole essere un gesto concreto d’amore verso i missionari, esempi mirabili di quanto si possa donare all’uomo la vera fede in Dio».

Presente in sala anche don Flavio Dalla Vecchia, presidente dell’associazione Cuore Amico Fraternità e dell’associazione Carlo Marchini; il sacerdote è in fase di ripresa dopo un piccolo incidente domestico. Nel suo intervento don Nolli non poteva non ricordare quella straordinaria figura che è stato don Mario Pasini, vulcanico e appassionato sacerdote a cui si deve, tra le tante altre cose, anche la nascita di «Cuore Amico», sia la rivista che il premio.

Il premio «Cuore Amico» è certo un attestato per il tanto bene fatto, ma è anche sostegno concreto: 150mila euro da dividere tra i tre vincitori. Che quest’anno sono stati: padre Cesare Busecchi, bresciano originario di Colombaro di Corte Franca, della congregazione dei Carmelitani Scalzi, dal 1987 in Madagascar; suor Rosanna Favero, originaria di Caonada, Treviso, della congregazione delle Ancelle del Santissimo Sacramento, nelle Filippine dal 1992 e in Myanmar dal 2004; la dottoressa Mariella Anselmi, medico volontario del Movimento laici America latina, dal 1979 impegnata in Ecuador dove ha concepito e organizzato un servizio di cure mediche di base per gli indigeni che abitano in foresta nella diocesi di Esmeraldas.

Come da tradizione è stato anche assegnato il premio Carlo Marchini, giunto alla quarta edizione, il riconoscimento è andato a suor Rosy Lapo, religiosa delle Figlie di Maria Ausiliatrice, originaria del Vicentino, e impegnata nella foresta amazzonica in Brasile;il premio è stato ritirato dalla nipote, pure lei religiosa, suor Franca Lapo.

Testimoni

Ascoltare le parole dei missionari è sempre un’esperienza che invita alla riflessione, che obbliga a uscire dai nostri comodi schemi mentali. Dai missionari, ha sottolineato il vicario generale mons. Gaetano Fontana, «ognuno impari a condividere con gli altri, con il prossimo». Il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono ha invece sottolineato come i missionari siano capaci di parlare ai giovani. Maestri che sono anche, appunto, testimoni.

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