Cud online, una mano dalla Camera del Lavoro

Per ricevere Cud e modelli ObisM, i lavoratori cassintegrati e i pensionati possono rivolgersi alla Camera del Lavoro
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Poca dimestichezza con il computer e con i mezzi telematici? Nessun problema. Per ricevere i propri Cud e i modelli ObisM, i lavoratori cassintegrati e i pensionati bresciani, da lunedì potranno fare riferimento anche agli sportelli della Camera del Lavoro.

La documentazione, che con i tagli introdotti dalla Legge di Stabilità approvata dal Governo Monti è stata resa disponibile solo online sul sito dell'Inps e non più recapitata a domicilio, potrà essere ritirata in versione cartacea gratuitamente alla sede Cgil più vicina. Un servizio che semplifica la procedura online, per la quale è necessaria il pin di accesso ai dati personali rilasciato dall'Inps, difficoltosa soprattutto per i più anziani, meno avvezzi all'utilizzo del pc e di internet. «La misura introdotta dal precedente governo pesa ancora una volta sulle fasce più deboli della popolazione - spiega Oliviero Girelli della segreteria Cgil. Oggi, con la via telematica, molte persone rischiano di non compilare la dichiarazione dei redditi».

In Italia sono 16 milioni i pensionati che dal 2013 non troveranno nella cassetta postale la solita busta con la certificazione unica dei redditi. «Trecentomila solo a Brescia, ai quali bisogna aggiungere i cassintegrati - specifica Pierluigi Cetti di Spi Cgil di Brescia -; su questi numeri ci siamo coordinati per dare risposta ai cittadini, non solo ai nostri tesserati, che al Caaf potranno visualizzare, stampare il Cud e presentare la dichiarazione dei redditi presentando una fotocopia della carta di identità».

Cud e modello ObisM possono essere richiesti anche in Posta «ma a fronte dei 2 euro e 70 più Iva fissati dall'accordo con Inps, mentre noi abbiamo voluto sobbarcarci l'intero onere del servizio che verrà presto esteso sul piano nazionale dalla Camera del Lavoro - aggiunge Ottorino Mazzanti, responsabile del Caaf Cgil Lombardia -. Di fondo resta evidente l'incoerenza dell'operazione: lo Stato dice di voler recuperare 50milioni di euro e mette a disposizione i modelli su internet, ma prevede la possibilità di rivolgersi anche alle Poste, trasferendo così i costi sul singolo cittadino».

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