Csm, il pm Paolo Storari a Brescia per l'interrogatorio
È arrivato in tribunale a Brescia alle 14.53, puntuale per il suo interrogatorio previsto alle ore 15. Il pm milanese Paolo Storari, accompagnato dal suo legale l’avvocato Paolo Della Sala, è stato accompagnato nell’ufficio del procuratore capo Prete dal procuratore aggiunto di Brescia Carlo Nocerino. Indagato per rivelazione di segreto d'ufficio, sarà sentito in Procura a Brescia e darà la sua versione sulla vicenda che sta investendo la magistratura italiana, fino al Csm. Il magistrato depositerà anche alcuni documenti, tra cui una serie di email, che dimostrerebbero le sue ripetute richieste al procuratore Francesco Greco e all'aggiunto Laura Pedio di indagini tempestive sulla presunta loggia Ungheria, rivelata negli interrogatori dall'avvocato siciliano Piero Amara.
Storari farà la sua ricostruzione dei mesi precedenti all'aprile dell'anno scorso, quando a Milano consegnò (come ha ribadito nei giorni scorsi ai pm romani) a Piercamillo Davigo, allora al Csm, i verbali secretati del legale siciliano per 'autotutelarsì dato che, a suo dire, i vertici del suo ufficio avrebbero ritardato per mesi le iscrizioni nel registro degli indagati. Iscrizioni utili, secondo la sua ricostruzione, per andare a verificare l'attendibilità o meno dei racconti dell'ex legale esterno dell'Eni su cui aveva dubbi, per poi, eventualmente, procedere per calunnia.
Nell'interrogatorio il pm Storari fornirà una ricostruzione a 360 gradi corredata da documentazione, in particolare il carteggio tra lui, Greco e Pedio, e che riguarderà anche la gestione dell'inchiesta - aperta quattro anni fa e non ancora chiusa - sul cosiddetto falso complotto per depistare le indagini sul blocco petrolifero Opl245 e la presunta corruzione internazionale da parte di Eni e Shell in Nigeria (in dibattimento a marzo scorso sono stati tutti assolti) nell'ambito della quale Amara ha reso quegli ormai noti verbali e ha sollevato questo nuovo polverone.
Poi, non è escluso che saranno svelati altri retroscena sull'ex manager Eni e imputato Vincenzo Armanna, che era stato molto valorizzato per alcune sue affermazioni, così come Amara, nel processo sulla ipotizzata - e per il Tribunale inesistente - maxi tangente nigeriana. Processo sul quale la Procura milanese puntava molto. Dopo l'interrogatorio di Storari, che si terrà davanti al procuratore di Brescia Francesco Prete, non è escluso che vengano convocati, quanto meno come testi, gli altri protagonisti della vicenda in merito alla quale anche il procuratore generale della Cassazione Giovanni Salvi, tramite il procuratore generale di Milano Francesca Nanni, sta raccogliendo informazioni nell'ambito del procedimento disciplinare.
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