Cromo VI, l'Arpa accusa: «Caffaro Brescia continua a inquinare»

Le conclusioni delle analisi del dipartimento di Brescia: «Fonti di prova sull’impatto dei serbatoi sul terreno»
CROMO, IL DOSSIER DI ARPA
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Ora c’è anche l’esito degli ultimissimi approfondimenti. Analisi che portano il timbro dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente e che - come la procedura richiede - sono finite direttamente sul tavolo del sostituto procuratore Donato Greco, a capo del caso Caffaro.

Analisi, e soprattutto conclusioni, che con molta probabilità andranno a completare il quadro riguardo una delle due distinte inchieste avviate: quella relativa alle concentrazioni fuorilegge di cromo esavalente (l’altra riguarda invece il dossier mercurio e la fuoriuscita di soil gas).

Il verdetto di Arpa non lascia margine alle interpretazioni e chiama direttamente in causa Caffaro Brescia srl: «Tra l’impianto e la contaminazione delle matrici c’è nesso causale». Tradotto: il veleno continua a crescere, anche ora che la vecchia Caffaro Chimica ha chiuso i battenti, e la «nuova sorgente» è stata individuata...

 

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