Cromo VI alla Caffaro, l'azienda al lavoro per bloccare i veleni
Non sono ancora stati terminati i lavori all’interno del sito industriale Caffaro Brescia di via Milano, ma quanto fatto finora per contrastare il cromo esavalente sembra andare nella direzione giusta. Tutto ciò, mentre dopo lo scontro delle scorse settimane, tra l’azienda e la Provincia c’è un clima di collaborazione.
Sul tema è stato fatto il punto ieri dopo una mattinata di confronto tra i tecnici di Arpa, Broletto e Comune di Brescia con i vertici della Caffaro Brescia. Prima negli uffici della Provincia e poi direttamente nell’azienda, con un'ispezione necessaria per verificare lo stato dell'arte delle azioni messe in campo dalla Caffaro Brescia per risolvere il problema della fuoriuscita di cromo esavalente da un silos.
L'iter da seguire è quello disposto dal Tar di Brescia sul caso cromo VI, lo stesso che ha costretto la Provincia a sospendere l'autorizzazione integrata ambientale alla Caffaro Brescia. A seguito del provvedimento, l'azienda guidata da Antonio Todisco è rimasta ferma per 24 giorni, fino a quando il Tar ha accolto il ricorso presentato dai legali della società, fissando però un preciso cronoprogramma da seguire in vista della camera di consiglio, in calendario per il 18 dicembre.
Il Tar ha chiesto il completamento delle attività di messa in sicurezza dell'impianto e la presentazione di un progetto specifico per risolvere il caso cromo VI.
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