Crolla pensilina: il boato e la paura in via Porcellaga

Supermercato inagibile in attesa che vengano rimosse le macerie e che siano condotti approfonditi accertamenti tecnici
Dopo il crollo ci si interroga sulle ragioni
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Poteva essere una tragedia. Se non lo è stata e se quella pesante pensilina di cemento crollata a terra dopo 70 anni da un’altezza di tre metri non ha travolto nessuno è stato solo per un caso. Tanto più in un luogo tanto frequentato quanto può esserlo un supermercato in una via del centro storico in pieno giorno. Due ragazze di 20 e 27 anni che camminavano a due passi hanno temuto il peggio. Ma non hanno riportato contusioni di sorta. 
 
Certo il bilancio resta pesante. Basta guardare le immagini per capirlo: dopo che alle 16.40 il pesante manufatto è piombato al suolo, la centralissima via Porcellaga si è trasformata in una distesa di macerie, lungo quei 25 metri di marciapiede che affacciano sull’ingresso del Pam, tanti quanti erano quelli della lunghezza della pensilina ora polverizzata.
 
Ambulanze, Vigili del fuoco e Polizia Locale sono arrivati in una manciata di minuti. Strada chiusa - fino a sera - e tanto, tanto stupore, per il collasso di una porzione di quell’edificio davanti al quale a decine i passanti si sono raccolti, molti considerando in cuor loro che sotto quella tettoia c’erano passati poco prima o mille volte nei mesi scorsi.
 
I Vigili del fuoco parlano di «stanchezza strutturale» di quell’elemento che certo non aveva alcuna portanza se non quella di sé medesimo. Eppure non escludono che il malessere di quella pensilina possa essere un sintomo di qualche vetustà dell’immobile che merita dunque verifiche accurate. Anche se allo stato non c'è motivo di supporre problemi di natura strutturale. Tanto che solo il supermercato resta al momento inagibile, a quanto dichiarano i Vigili del Fuoco, ma solo per la mancanza dei requisiti di sicurezza delle uscite di emergenza.
 
Restano da un lato il sollievo per lo scampato pericolo con lo stupore per il fatto che nessuno si sia fatto male, dall’altro lo sgomento per l’accaduto. Con quelle tre lettere giganti - Pam, acronimo geniale coniato negli anni ’50 a sintetizzare il concetto «Più a Meno» - rovesciate a terra, trasformate in una tragica espressione onomatopeica, quasi un’eco del boato che si è accompagnato al crollo improvviso.
 
Fino a sera i Vigili del Fuoco sono rimasti in via Porcellaga. Hanno lavorato anche con un'autoscala, con la quale hanno effettuato verifiche sull'intero immobile. Sul posto pure il comandante provinciale, l'ingegner Giulio De Palma, giunto a Brescia solo lo scorso mese. 
 
Gianluca Gallinari
 
 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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