Croce per vittime Covid rubata il giorno dopo l’inaugurazione
Un furto che colpisce al cuore una intera comunità, che provoca sdegno e dolore ad un paese ancora in lutto. Castegnato si è svegliato ieri con la notizia del furto della croce in bronzo del maestro Ettore Calvelli, punto forte della stele inaugurata solamente domenica nel cimitero del borgo franciacortino per ricordare i defunti di questi mesi legati al Covid-19.
Quello che era già un simbolo importante per Castegnato è divenuto così ieri protagonista di un becero episodio di cronaca, con alcuni malviventi che si sono introdotti nella serata di lunedì negli spazi del camposanto per trafugare questa splendida opera. Un lavoro da professionisti quello effettuato l’altra sera, con i ladri che hanno dapprima smontato la lastra in marmo sulla quale poggiava la croce, e infine svitato i bulloni che fissavano l’opera del Calvelli alla stele.
A lanciare l’allarme è stata una dipendente del Municipio accortasi durante una passeggiata di alcuni rumori anomali nel camposanto. «Alle 21.12 è giunta la telefonata della nostra dipendente - spiega il vicesindaco Patrizia Turelli -. I primi dubbi sono diventati presto, purtroppo, una certezza». Il parroco si è così recato al cimitero, scoprendo il furto. I carabinieri, allertati subito dopo, hanno raccolto la denuncia e si stanno ora occupando delle indagini, con la verifica dei passaggi dei furgoni sui lettori targhe dei Comuni limitrofi e la stretta collaborazione del Nucleo Tutela Patrimonio Artistico di Monza
I malviventi (fuggiti forse a bordo di due vetture, secondo una prima ricostruzione del parroco, che avrebbe visto muoversi qualcosa nel parcheggio) sarebbero entrati nel cimitero senza forzare il cancello d’entrata, ma scavalcando il muro di cinta o penetrando negli spazi cimiteriali passando attraverso delle grate. Non è ancora chiaro se le auto in fuga fossero effettivamente quelle dei malviventi o se invece i ladri si siano rifugiati in un primo momento nel magazzino del cimitero (con la serratura trovata poi sfondata) per poi completare il furto portando con maggior calma fuori dal camposanto la croce in bronzo.
Difficile avere certezze vista anche la mancanza di videocamere. «Continuo a chiedermi se il Covid ci abbia migliorati o meno - ha commentato il sindaco Gianluca Cominassi, che aveva inaugurato domenica la stele, opera a più mani dove trionfa (trionfava purtroppo) la croce in bronzo rappresentante le tappe della via Crucis realizzata dal grande scultore con ben 26 opere attualmente in esposizione ai Musei Vaticani -. Tanti i buoni propositi durante la pandemia, ma, purtroppo, poco è cambiato». In attesa di novità, si spera positive, dagli inquirenti, il paese resta unito nella condanna «senza se e senza ma» di questo episodio vile.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato