Croce Bianca, sulle ambulanze arriva la fascia salvavita

Massaggio cardiaco automatico per i pazienti in arresto. Sulle ambulanze della Croce Bianca una nuova fascia salvavita
CROCE BIANCA, NUOVO SALVAVITA
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Si chiama «Zoll Auto Pulse» ed è l’ultima innovazione introdotta sulle ambulanze della Croce Bianca per essere applicata ai pazienti in arresto cardiaco. Si tratta di una fascia salvavita che viene legata intorno al torace del paziente e che funziona in automatico come una pompa esterna: comprime, infatti, al giusto ritmo il torace, praticando un continuo ed efficace massaggio cardiaco, permettendo così al soccorritore di concentrarsi sul trasporto e sulla ventilazione polmonare. 

Uno strumento che di fatto sostituisce il massaggio cardiaco tradizionale, che sulla barella o durante il trasporto, diventa spesso impossibile.

La presentazione ufficiale, con tanto di dimostrazione pratica, nel corso dell’assemblea dei soci, riuniti nelle scorse ore per  l’approvazione del bilancio consuntivo 2015. L’acquisto del nuovo dispositivo è stato possibile grazie ad una donazione di oltre 10 mila euro da parte del Rotary Castello e rappresenta un primo passo verso per l’applicazione, anche a Brescia dopo Pavia e Roma, del «codice viola», il protocollo operativo per salvare persone in arresto cardiaco, in grado in pochissimi minuti di mobilitare in ospedale un team specialistico multidisciplinare.

 Il paziente viene tenuto in vita grazie a una sorta di cuore e polmone artificiali esterni, che permettono di mantenere le funzioni vitali. Allo stesso tempo viene indotto uno stato di ipotermia per preservare le cellule cerebrali e mitigare gli eventuali danni subiti. Una conquista che il mondo del volontariato di pronto soccorso auspica. «Poter contare sul massaggiatore cardiaco - ha detto il presidente della Croce Bianca, Carlo Braga - è già un vantaggio evidente cui tenevamo particolarmente. Le strutture ospedaliere bresciane, poi, saranno certamente in grado di concretizzare in tempi brevi questa innovazione che salva vite umane».   

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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