Crisi di governo? Nessuna sorpresa: «Ora subito al voto»
Crisi di governo? Per i bresciani la notizia non è certo una sorpresa. «Prima o poi doveva succedere», è il pensiero condiviso dalle persone che abbiamo intervistato in città.
Che ci fossero tensioni nella maggioranza, era chiaro da tempo. Molti i temi di divisione tra Movimento 5 Stelle e Lega, alta la voglia di Salvini di capitalizzare il consenso raccolto alle europee. Vista la situazione, la maggior parte delle persone interpellate dice no a un governo tecnico e chiede di tornare subito al voto.
Una soluzione condivisa anche dai parlamentari bresciani, in particolar modo, oltre che dai leghisti, da quelli del centrodestra. E mentre il Pd smentisce qualsiasi ipotesi di un esecutivo con i Cinque Stelle, questi ultimi accusano Salvini di essere un traditore.
Tutto ciò mentre la crisi di governo affossa Piazza Affari che chiude in calo del 2,48% e brucia 15 miliardi di capitalizzazione. Sotto pressione le banche che hanno risentito delle tensioni sui titoli di Stato con lo spread tra Btp e Bund tedesco che, dopo aver toccato i 240 punti, ha archiviato la seduta a 238 mentre si attende il verdetto dell'agenzia Fitch sull'Italia. La crisi di governo e lo spettro delle elezioni anticipate ha provocato tensione sul fronte obbligazionario con lo spread che si è portato ai livelli di giugno scorso con il rendimento del decennale italiano all'1,8%. Una fiammata che se persistesse potrebbe costare allo Stato oltre un miliardo in più in termini di maggiori interessi.
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