Covid, visite nelle rsa: ritorno alla normalità lontano

Fino al 31 dicembre 2022 serve il Green pass rafforzato o due dosi più tampone per entrare nelle case di riposo. Lo stesso vale in ospedale
Gli anziani possono vedere i parenti ogni giorno, ma in sicurezza - © www.giornaledibrescia.it
Gli anziani possono vedere i parenti ogni giorno, ma in sicurezza - © www.giornaledibrescia.it
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Il 31 dicembre 2022 è l’ultima scadenza in calendario per il graduale ritorno alla normalità dopo l’emergenza. Fino ad allora resterà in vigore l’obbligo di vaccino anti Covid-19 per il personale sanitario e delle Rsa. I non vaccinati potranno lavorare solo se questo non comporta contatti con gli ospiti o i pazienti.

In merito all’obbligo della vaccinazione ai sanitari, il Ministero ha fornito nuove indicazioni agli Ordini professionali per evitare la sospensione: una dose di richiamo (terza dose) entro 120 giorni per chi ha concluso il ciclo primario e un vaccino entro 90 giorni per i sanitari guariti e mai vaccinati.

Le modalità

Le visite da parte di familiari e visitatori alle persone ricoverate negli ospedali e nelle residenze sanitarie assistenziali saranno consentite solo con il Super Green Pass, ovvero con tre dosi di vaccino o con due dosi e un tampone antigenico o molecolare negativo eseguito 48 ore prima della visita. Una misura a tutela delle persone più fragili, costrette a vivere in comunità, le stesse che all’inizio della pandemia furono luogo epicentro delle infezioni.

Fino a fine anno, dunque, le visite in Rsa sono autorizzate solo alle persone che si trovino nelle seguenti condizioni: ai visitatori muniti di certificazione verde Covid-19, rilasciata a seguito della somministrazione della dose di richiamo successivo al ciclo vaccinale primario (tre dosi in tutto); ai visitatori muniti di certificazione verde Covid-19, rilasciata a seguito della somministrazione del ciclo primario (due dosi) o guariti (come da certificazione) unitamente alla certificazione che attesti esito negativo del test antigenico rapido o molecolare, eseguito nelle 48 ore prima dell’accesso.

Prudenza fino a fine anno per le visite ai degenti, anche al Civile
Prudenza fino a fine anno per le visite ai degenti, anche al Civile

Nelle Rsa è obbligatorio l’uso della mascherina Ffp2 (quella chirurgica non è considerata dispositivo di protezione individuale appropriato per la sicurezza degli ospiti). Per ragioni di sicurezza, pur potendo visitare (su prenotazione) i propri cari anche più volte la settimana, i parenti non possono ancora recarsi nei luoghi di vita quotidiana degli ospiti. Le visite, programmate per evitare assembramenti, avvengono in spazi comuni.

Regole analoghe per chi desidera visitare un degente in ospedale. Ai varchi di ingresso è richiesta: certificazione verde Covid-19 in forma cartacea o digitale di avvenuta vaccinazione o guarigione (Green pass rafforzato o Super Green pass); documento d’identità;autodichiarazione pre-triage sottoscritta (disponibile sul portale asst-spedalicivili.it); un tampone negativo al virus eseguito entro le 48 ore precedenti la visita. In caso di focolai.

Le regole

Poi, ci sono le eccezioni. Nelle Rsa le direzioni sanitarie possono sospendere le visite qualora si sviluppasse un focolaio tra gli anziani ospiti. Negli ospedali, i direttori dei reparti possono decidere di interrompere le visite se queste comportano un rischio per i malati degenti. Ancora, possono accedere ai reparti di degenza per prestare assistenza non sanitaria continuativa a paziente non Covid, previa autorizzazione scritta del direttore del reparto, persone che siano in possesso della stessa documentazione richiesta ai visitatori e agli accompagnatori.

Seppur con una curva dei contagi che sta riprendendo a salire nelle ultime settimane, preannunciando l’arrivo di una quinta ondata, il Governo ha dunque deciso di allentare le restrizioni che ci hanno accompagnato per tutto l’inverno, tranne che per le visite agli anziani ospiti delle Rsa e ai degenti in ospedale.

Il decreto legge dello scorso 24 marzo, oltre a indicare nel 31 marzo 2022 la fine dello stato d’emergenza durato più di due anni, dà la possibilità al ministero della Salute, fino al 31 dicembre 2022, di adottare ordinanze con eventuali nuove restrizioni.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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