Covid, partenza lenta per la quarta dose di vaccino: 600 prenotazioni in 2 giorni

Resta in stallo anche la campagna per la terza dose: ieri le richieste sono state soltanto 40
La somministrazione di una quarta dose di vaccino anti Covid - © www.giornaledibrescia.it
La somministrazione di una quarta dose di vaccino anti Covid - © www.giornaledibrescia.it
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La campagna è da mesi ormai in una fase di stallo, e neppure la partenza oggi delle inoculazioni per le quarte dosi ha riscosso particolare successo, anzi.

I dati bresciani parlano chiaro: lunedì, primo giorno per le prenotazioni appunto della quarta dose, le richieste sono state 368 (circa 70 quelle per la terza dose); ieri ancora meno, 219 per la quarta dose, soltanto quaranta per la terza. In due giorni le prenotazioni per la quarta dose sono state poco meno di seicento, 587 per la precisione.

Anche a Brescia è quindi possibile ricevere i nuovi vaccini anti Covid-19 bivalenti aggiornati alla variante Omicron 1. Prodotti da Pfizer e Moderna e studiati sul ceppo di Wuhan e la variante Omicron 1, sono stati approvati il primo settembre dall’agenzia europea del farmaco Ema e ratificati lunedì 5 settembre dalla nostra Aifa. Non solo, nei giorni scorsi è arrivato il via libera dell’Agenzia europea dei medicinali Ema anche per quelli adattati contro le sottovarianti 4 e 5 la cui disponibilità in Italia è prevista tra 2-3 settimane.

Preoccupazione

Secondo le stime, entro il mese di settembre arriveranno 18,9 milioni di dosi, cui seguiranno altre consegne: le Regioni però avrebbero già ricevuto le prime scorte. Come evidenziato dalla circolare del Ministero della Salute dello scorso 7 settembre, la somministrazione dovrà essere offerta a precisi target di popolazione.

Ovvero, come precisato anche nella nota pubblicata sul sito di Ats Brescia, per il primo booster (la terza dose), ai cittadini di età uguale o superiore a 12 anni ancora in attesa di ricevere la prima dose di richiamo, indipendentemente dal vaccino utilizzato per il completamento del ciclo primario, mentre per il secondo booster (ossia la quarta dose) per i cittadini over 60, quelli ad elevata fragilità over 12, i trapiantati e immunocompromessi, gli operatori sanitari e delle strutture residenziali per anziani e le donne in gravidanza.

«Questo virus ci sfugge sempre e diverse previsioni non sono state rispettate. Quello che si può dire oggi è che una gran quota di persone nel mondo si sono infettate, in Italia tantissime persone si sono vaccinate, quindi questo virus ha un mercato non molto ampio per potersi diffondere e sta sviluppando e facilitando l'insorgenza di nuove varianti che ci terranno compagnia ancora per un po’». Così il virologo Fabrizio Pregliasco.

«Dovremo convivere con il virus e la qualità della vita dipenderà da quanto i fragili si vorranno rivaccinare per rinforzare le proprie difese immunitarie - aggiunge -. Ritengo che andremo verso una vaccinazione con una cadenza annuale».

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