Covid, nuovi casi in crescita del 30%: per l’Iss la Lombardia a rischio moderato
Dopo il calo di ottobre, a novembre i contagi hanno ripreso a crescere, nell’ultima settimana (ora i dati sono disponibili solo il venerdì) nel Bresciano si è conteggiato un aumento di oltre il 33%: siamo passati da 3.941 nuovi positivi (del periodo dal 4 al 10 novembre) ai 5.269 del periodo 11/17 novembre.
In leggero aumento anche pazienti Covid all’ospedale Civile, in base all’ultimo report sono 101 i pazienti ricoverati, di cui 2 in terapia intensiva. In lieve crescita anche l’afflusso di pazienti Covid al Pronto soccorso (13 accessi nella giornata di giovedì), stabili gli accessi di pazienti non Covid (180 pazienti).
In base alle analisi dell’Istituto superiore di sanità la nostra regione resta comunque a rischio moderato, solo la Liguria è a rischio alto per molteplici allerte di resilienza. La scorsa settimana nessuna regione era classificata così.
In Italia
Dopo settimane di curve in calo, il Covid rialza la testa un po’ in tutta Italia. Nell’arco di 7 giorni, evidenziano i dati del ministero della Salute, i casi sono aumentati del 15% ed è cresciuto il tasso di positività mentre sono in diminuzione i decessi. A preoccupare, inoltre, sono anche il tasso di occupazione degli ospedali, in salita, ed il boom della sottovariante BQ.1 Cerberus che ha raggiunto una prevalenza del 30,7% e desta timori per la maggiore trasmissibilità e potenziale possibilità di eludere il sistema immunitario. Complica il quadro l’influenza, che fa registrare già un milione di casi e mostra una significativa accelerazione.
I dati pubblicati dal ministero ed il monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità fotografano dunque una situazione epidemiologica con curve di nuovo in salita. L’incidenza, evidenzia il monitoraggio, tocca infatti i 353 casi per 100mila abitanti contro i 307 della settimana precedente, mentre l’indice di trasmissibilità Rt passa a 0,88 da 0,83. Cresce anche la presenza dei malati di Covid in ospedale: il tasso di occupazione in terapia intensiva sale al 2,5% e quello nei reparti di area medica arriva all’11%.
Vediamo quindi «un leggero aumento delle ospedalizzazioni, anche se si rimane ben al di sotto di ogni soglia di criticità», precisa il direttore Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza. Invita alla prudenza l’epidemiologo Cesare Cislaghi: «Quella attuale è una situazione da tenere assolutamente sotto controllo per capire se la crescita si sta limitando ad una sostanziale stazionarietà oppure siamo all’inizio di una nuova importante ondata». Muta anche il quadro delle varianti del virus SarsCoV2 circolanti in Italia: se la variante Omicron risulta al 99,8%, con la sottovariante BA.5 predominante, evidenzia l’ultima flash survey dell’Iss relativa all’8 novembre, rispetto all’ultima indagine rapida si registra un boom per le sottovarianti. La pandemia continua la sua corsa.
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