Covid, negli ospedali bresciani cresce il livello d’allarme

Bisogna aumentare i posti letto riservati ai pazienti Covid in tutti gli ospedali bresciani - e regionali - siano essi pubblici siano privati convenzionati. Una circolare della direzione Welfare inviata alle direzioni strategiche sposta il livello di attenzione dalla fase 4 - già molto alta, a quella 4b. Sono trascorse poco più di due settimane da quando la fase era passata da 3 a 4. Era il 24 febbraio. A dimostrazione di come il contagio corra velocemente e, con esso, la necessità di ricoverare un numero sempre maggiore di pazienti.

Non sono pazienti facili, quelli che arrivano negli ospedali: molti devono essere ricoverati in terapia intensiva. Sono moltissimi anche quelli che richiedono un costante monitoraggio nelle terapie subintensive, con macchinari meno invasivi ma che siano di ausilio nella respirazione. Dal bollettino dell’Asst Spedali Civili risulta, infatti, un costante aumento dei pazienti positivi Covid ricoverati. Giovedì scorso occupavano 460 posti letto e ieri 465. In terapia intensiva il tasso di saturazione rimane stabilmente superiore al 90%, con 38 pazienti. 

«Prosegue, coerentemente all’evoluzione della pandemia, la riorganizzazione logistica e strutturale dell’Asst - si legge nella nota - per continuare a garantire l’assistenza a tutti i pazienti non Covid, con particolare attenzione alle patologie tempo-dipendenti e a quelle per le quali l’azienda è indivuata come Hub di riferimento».

Confermata anche la pressione sul Pronto soccorso. «Essa genera un rallentamento dei tempi di ricovero ed un allungamento di quelli di stazinamento nei locali, tanto che anche ieri si è resa necessaria la sospensione delle accettazioni per alcune ore. Giovedì gli accessi dei pazienti Covid sono stati 28 e 74 di quelli non Covid». I nuovi ricoveri nella giornata di giovedì negli ospedali di tutta la rete bresciana sono stati 115 (report sintetico regionale). I pazienti ricoverati nelle terapie intensive per Covid sono invece 103. La maggior parte dei malati, tutti di provenienza bresciana, hanno un’età superiore ai 65 anni. Nel corso della settimana molti trasferimenti sono stati effettuati anche in ospedali del resto della Regione.