Covid, l'andamento del contagio in Lombardia e nel Bresciano

Sono 2.730 i nuovi positivi al coronavirus in Lombardia, 306 quelli nel Bresciano (ieri erano 375). Il rapporto di positività è del 8,6%
Bresciani in piazza Loggia, dicembre 2020 - Foto © www.giornaledibrescia.it
Bresciani in piazza Loggia, dicembre 2020 - Foto © www.giornaledibrescia.it
AA

Sono 2.730 i nuovi positivi al coronavirus in Lombardia, 306 quelli nel Bresciano (ieri erano 375), dove continuano a diminuire i ricoverati in terapia intensiva (-18) e nei reparti (-153). I guariti/dimessi sono 4.354 mentre i decessi sono 68 (totale complessivo dall'inizio della pandemia sono 24.165).

Lo riferisce il quotidiano bollettino diffuso da Palazzo Lombardia sulla situazione epidemiologica, dal quale emerge che il rapporto tamponi (oggi quelli effettuati sono 31.587) e casi emersi è oggi pari al (8,6%). Sui nuovi casi positivi, 229 sono "debolmente positivi". I totali regionali ricoverati nelle terapie intensive sono 611 mentre quelli negli altri reparti sono 4.793.

 

 

La Provincia di Milano è quella più colpita, con 817 casi, di cui 355 a Milano città. I casi nelle altre province lombarde sono a Bergamo: 210; Como: 311; Cremona: 52; Lecco: 70; Lodi: 52; Mantova: 172; Monza e Brianza: 198; Pavia: 156; Sondrio: 15; Varese: 283. 

I dati di giovedì 17 dicembre - Foto © www.giornaledibrescia.it
I dati di giovedì 17 dicembre - Foto © www.giornaledibrescia.it

«Credo che noi abbiamo dei buoni numeri, quindi ci possiamo permettere di non restringere ulteriormente» ha annunciato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. Intanto si guarda al futuro e alle 50 mila persone che per prime saranno vaccinate.

«Regione Lombardia - ha reso noto l'assessore al Welfare Giulio Gallera - ha inserito nelle liste prioritarie dei beneficiari del vaccino Covid anche i volontari di tutte le organizzazioni emergenza urgenza insieme agli operatori sanitari degli ospedali pubblici e privati accreditati, i dipendenti delle società di servizi (mense, pulizie ecc) che lavorano negli stessi ospedali, i medici e i pediatri di base, gli operatori e gli ospiti delle Rsa».

Sul fronte dell'emergenza sociale, infine, solo il 20% dei lavoratori dello spettacolo ha ottenuto tutti i sostegni necessari per affrontare la lunga sospensione degli spettacoli dal vivo. A denunciarlo, con un video dal titolo «Il deserto», il Coordinamento Spettacolo Lombardia. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia