Covid e corsa ai tamponi, lunghe attese al Centro fiera
Lunghe code fuori dal Centro fiera di via Caprera. È ciò a cui si sta assistendo in questi giorni, quotidianamente il serpentone di gente in fila per fare il tampone sembra ingrossarsi, e dura in genere per molte ore. Eppure disservizi sul sistema informatico di prenotazione di Ats Brescia non ne risultano: «Tutto regolare» dicono da via Duca degli Abruzzi. Scongiurato, quindi, il pericolo di una replica di quanto accade nel capoluogo lombardo, dove il «caos tamponi» è all’ordine del giorno a seguito del malfunzionamento del portale Ats Milano per le prenotazioni.
E allora come mai? Il fatto è che, in questi giorni prenatalizi, si cercano più i tamponi che non i regali per le feste. Anzi, verrebbe da dire che la paura di non poter tagliare il panettone in compagnia - vuoi per la risalita dei contagi e l’accelerazione della variante Omicron, vuoi perché aumenta, di conseguenza, la necessità di aututelarsi - «spinge» la corsa al tampone, anche da parte di chi non si è prenotato come dovrebbe. Ed è overbooking.
Come funziona
Spiegano dall’Asst Spedali Civili, che gestisce il servizio di via Caprera: il problema deriva dalla gran quantità di persone che si sta presentando senza prenotazione. Vogliono, comprensibilmente, fare un Natale più sicuro e un cenone in tranquillità.
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La regola, in effetti, dice che dovrebbero essere accettati solo gli utenti che hanno fatto la prenotazione per il tampone rapido, per il tampone molecolare tramite il medico di famiglia e con una sorta di registrazione se studenti delle scuole.
«Estendere alle parafarmacie»
Intanto c’è chi, dal mondo della politica, chiede tamponi anche in parafarmacia e priorità per i vaccinati. Lo dichiara Viviana Beccalossi, presidente del Gruppo Misto nel Consiglio regionale della Lombardia: «Estendere la possibilità di fare tamponi ovunque possibile, in primo luogo nelle 500 parafarmacie lombarde. Inoltre, dare la priorità a chi è vaccinato e che non deve essere messo sullo stesso piano di chi ha scelto di non farlo, mettendo pressione a tutto il sistema dei controlli nelle farmacie. Sono due esigenze che ogni giorno che passa diventano più urgenti, alla luce dell’aumento dei casi».
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