Covid, aumentano insonnia e ansia: come chiedere aiuto
Gli psichiatri si attendono un aumento significativo del disturbo post-traumatico da stress. Nel Bresciano potrebbe essere interessato il 9% della popolazione, pari ad oltre centomila persone.
Ripercussioni importanti, dunque, sulla salute mentale di molte persone, già osservate in popolazioni che, prima di noi, hanno dovuto affrontare epidemia. Quella di Sars nel 2003, che aveva l’80% di sequenza genetica identica al Covid-19, è stata associata ad un aumento del 30% di suicidi nelle persone di età pari o superiore ai 65 anni. Ancora, la metà delle persone guarite dalla polmonite ha continuato a soffrire d’ansia e il 29% degli operatori sanitari coinvolti nell’emergenza ha avuto disagi emotivi. La ricerca è pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica «The Lancet».
Più vicina e strettamente correlata alla nostra situazione, è quella che si è verificata qualche mese fa in Cina con il Coronavirus. Da un sondaggio condotto su 1.210 persone sono emersi elevati tassi di ansia e depressione, rispettivamente del 30 e del 17%. In un’altra inchiesta, condotta su cinquantamila persone in Cina, il 35% ha riferito sintomi correlati al trauma dell’epidemia da Sars-Cov-2. Risultati analoghi in Italia in una ricerca di cui capofila è stata l’Università Tor Vergata di Roma: il 37% degli intervistati ha sintomi da stress post traumatico, il 17% depressione, il 20% ansia severa, il 7% insonnia e il 21% stress.La probabilità di soffrire di questi disturbi riguarda soprattutto le donne, i giovani e le persone che hanno subito un lutto a causa del Covid-19 o che sono state contagiate. Si devono aggiungere, anche, coloro che hanno dovuto interrompere il lavoro mentre chi lavora troppo (ad esempio, gli operatori dei servizi essenziali, in primis gli operatori sanitari che hanno affrontato l’epidemia in ospedale) è a rischio stress e insonnia.
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