Cos'è successo quando l'elicottero ha perso l'antenna esagonale
Non si è spenta l'eco del dramma sfiorato a Folzano, dove nel pomeriggio di sabato un elicottero ha perso una enorme antenna di forma esagonale con cui stava effettuando ricerche di falde acquifere.
L'enorme struttura a esagono si è sganciata dopo l'urto con i cavi dell'alta tensione. In mattinata il velivolo era stato visto sorvolare a bassa quota l’abitato di Flero, poi nel primo pomeriggio l’elicottero della società danese «Skytem», incaricata di effettuare le ricerche, è stato visto avvicinarsi pericolosamente alle linee aeree dell'alta tensione che si trovano sopra i terreni coltivati nella campagna tra il termoutilizzatore e Folzano.
Il vento
Nell'incidente avrebbe avuto un certo peso il forte vento che in quel momento soffiava sulla città. Secondo alcuni testimoni, «una folata avrebbe fatto sbandare l’elicottero: la grossa antenna è stata proiettata verso l’alto come fosse un pendolo». Proprio in quel punto si trovano i cavi dell'alta tensione: il cavo che sosteneva l'antenna avrebbe quindi urtato quella che viene chiamata «fune di guardia», vale a dire il cavo più alto ancorato alla sommità dei tralicci proprio a tutela dell'impianto in caso di fulmini.
L'antenna è precipitata al suolo, mentre il pilota è riuscito a recuperare la stabilità dell'elicottero e a dirigersi lentamente verso l’eliporto di Comezzano Cizzago.
La caduta
Nel frattempo la tensione si è scaricata sui tralicci d’acciaio e in via Industriale a San Zeno (a cinque tralicci di distanza, sulla stessa linea elettrica) un’esplosione ha mandato a fuoco una rete di plastica che cinge una villetta e un’area in cui vivono cinque o sei tartarughe terrestri. «La corrente in casa è saltata e l’esplosione è stata violenta. Abbiamo avvisato il Nue 112 del principio di incendio e del timore di cavi danneggiati. Sono arrivati i Carabinieri» confermano i residenti. Le tartarughe avrebbero retto alla scarica, anche se a prima vista parevano piuttosto provate.
La ricerca
L’elicottero stava effettuando da qualche settimana una ricerca di falde acquifere: trasportava la struttura esagonale di 20 metri per 30, una sorta di antenna che invia un segnale in grado di arrivare a 350 metri sotto terra e di leggere il segnale corrispondente. Il segnale consiste in un campo elettromagnetico la cui variazione produce nel sottosuolo delle correnti elettriche a cui è associato un campo magnetico secondario che viene rilevato dallo strumento. Così lo strumento rileva la presenza di falde acquifere.
Possibile inchiesta tecnica
Ora sarà l’indagine della Procura a ricostruire la dinamica e a stabilire se l’elicottero poteva levarsi col vento di ieri e alla quota dei cavi. Quanto resta della grande antenna è stato posto sotto sequestro dai Carabinieri, ieri intervenuti assieme ai Vigili del Fuoco e alla Polizia Locale.
Al momento l'Agenzia nazionale Sicurezza Volo, l'ente che ha competenza esclusiva in materia, sta ancora valutando se rubricare l'accaduto come incidente aereo. Al momento, a quanto si apprende dall'agenzia stessa, è ancora in corso la fase di acquisizione di informazioni di dettaglio sull'accaduto. La decisione sulla eventuale apertura di un'inchiesta tecnica in altre parole avverrà solo nei prossimi giorni. Diversamente dall'attività investigativa delle procure, volte ad acclarare eventuali responsabilità penali in capo ai vari soggetti coinvolti, gli approfondimenti del personale dell'Ansv sono finalizzati all'individuazione delle cause che hanno determinato un incidente di volo al fine di scongiurarne il ripetersi.
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