Cosa tenere e cosa buttare: i bresciani «salvano» il 2015

La tradizione vuole che l'anno che si chiude venga salutato con un cenone con lenticchie ed uva
Bottiglia stappata
Bottiglia stappata
AA

Fine anno, tempo di bilanci. Quelli personali, quelli delle aziende, quelli delle istituzioni e della politica. Tempo di chiedersi cosa ha funzionato e cosa è andato storto, cosa tenere e cosa buttare.

Abbiamo sottoposto la riflessione anche ai bresciani, per scoprire che tutto sommato il 2015 per molti di loro è un anno che si chiude in positivo. Certo, ci sono le cattive notizie che nessuno vorrebbe più leggere e ascoltare e gli affronti e i torti subiti negli ultimi 12 mesi. Momenti più o meno importanti che ognuno di noi vorrebbe dimenticare, o buttare dalla finestra, come si fa ogni anno, il 31 dicembre, con gli oggetti vecchi e rotti per propiziare l’arrivo di novità e fortuna.

Un cenone a base di lenticchie ed uva affincheé il nuovo anno sia prospero, un indumento intimo rosso, perché sia foriero di nuove passioni, e un bacio sotto il vischio con la persona amata perché l'unione si rafforzi. Ad ognuno il suo rito, purché il nuovo anno sia migliore di quello passato. E allo scoccare della mezzanotte occhi chiusi e calici in alto per esprimere il desiderio più importante. E anche se qualcosa dovesse andare storto, niente paura, l'anno che sta arrivando, come cantava Lucio Dalla, tra un anno passerà...

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia