Cosa succede alla coppia quando il cucciolo di casa se ne va

Può succedere che la brace ancora calda dell’affetto lasci scaturire qualche nuova, piacevole scintilla
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Quando anche l’unico o ultimo cucciolo di casa lascia la famiglia d’origine si apre, in casa, un panorama strano, diverso. C’è più ordine, più silenzio. L’orario del pranzo e della cena si svolgono in una diversa atmosfera e può darsi che si cerchi lo sguardo del partner per trovare risposte a tacite domande. E se si innesta una maggiore attenzione l’uno per l’altro con una più matura consapevolezza.

Può succedere che la brace ancora calda dell’affetto lasci scaturire qualche nuova, piacevole scintilla e questo ritrovarsi può sancire l’inizio di una dolce fase nel rapporto di coppia. Si ha più tempo da dedicarsi reciprocamente e per rivivere il passato, programmando il futuro.

Bellissimo avvio da centellinare con gioia. Al contrario e malauguratamente - se nello scorrere degli anni ci si è lasciati assorbire e distrarre dal ruolo genitoriale a scapito di quello di coppia - può succedere che ci si accorga di aver perso quel solido contatto di comunicazione e di intimo scambio.

I protagonisti si guardano, ma non si ritrovano e, nel deprecabile e peggiore dei casi ci si sente estranei l’uno all’altro. Si insinua e si instaura così la depressione e il malcontento. O ci si separa o si continua un malinconico tran tran non certo augurabile. Ipotesi molto triste comunque, ma non rara purtroppo. Ma io guardo alla soluzione più normale che si verifica quando il nido è vuoto.

Guardo alle unioni stabili e mature che sanno accettare gli eventi e, rimanendo affettivamente legati a figli e nipoti, vivono la nuova esperienza con la più augurabile e concreta naturalezza. A loro, che sono fortunatamente la maggioranza auguro, con solidale compiacimento «buena vida»!

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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