Cosa cambia da lunedì 4 maggio: il punto della situazione

Posti contingentati su bus e metro, via allo sport anche non sotto casa. Il mantra da tenere bene in testa resta lo stesso: precauzione
Nuova segnalatica anche in metropolitana a Milano - Foto Ansa/Mourad Balti Touati
Nuova segnalatica anche in metropolitana a Milano - Foto Ansa/Mourad Balti Touati
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Chiamatela «nuova normalità», come fanno in Lombardia. Chiamatela Fase 2, come fanno nel resto del Paese. Fatto sta che da lunedì 4 maggio dovremo trovare il giusto equilibrio tra sicurezza e ripresa delle attività economiche e sociali.

Posti contingentati sui mezzi pubblici, riapertura dei parchi, cibo da asporto, visite ai parenti e la classica corsetta. Il mantra da tenere bene in testa, e che varrà per mesi e mesi, resta lo stesso: precauzione. Dovremo convivere ancora a lungo con virus e mascherine, guanti e distanza di sicurezza.

Aree verdi.
Una cosa deve essere chiara: il 4 maggio non sarà un liberi tutti. Ma da lunedì si potrà passeggiare anche lontano da casa, massimo in due oppure con i bambini, mantenendo però la distanza dagli estranei. Anche la passeggiata con il cane si potrà fare non più «in prossimità della propria abitazione». Le aree verdi saranno aperte e «l’accesso del pubblico ai parchi, alle ville e ai giardini pubblici» sarà «condizionato al rigoroso rispetto» del divieto di assembramento e «della distanza di sicurezza». Off limits però le aree gioco per i bambini. Palazzo Loggia riaprirà alcune aree (non tutte): il Parco delle Colline (Maddalena, Sant’Anna, ciclabile del Mella) e il Parco delle Cave ma anche, dalle 7 alle 20, il parco Manzoni, il parco Ducos, il parco Rosa Blu, il parco Giffoni (villaggio Sereno), il parco dei Poeti (Badia), il parco Sam Quilleri (Campo Marte), il parco Caduta del Muro di Berlino, il parco Croce Rossa e il parco Torri Gemelle, insieme con le relative aree cani.

Mobilità.
Da lunedì non si vivrà più blindati in casa. Sì alle visite ai parenti, ai fidanzati e ai coniugi. Gli spostamenti finora consentiti solo nel proprio Comune potranno avvenire in tutta la Lombardia (ma nessun sconfinamento in altre regioni). Bisognerà però avere «comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute».

Cibo da asporto.
Finora, chi non voleva cucinare, poteva affidarsi alle consegne a domicilio. Da lunedì sarà possibile anche la ristorazione da asporto.

Trasporti.
La capienza dei mezzi pubblici sarà ridotta al 20-25%: su ciascun treno della metro di Brescia non potranno salire più di 50 persone, sui bus di Brescia trasporti non più di 20. Saranno applicati degli adesivi sui posti non utilizzabili. Da lunedì previsti nuovi orari, con un aumento delle corse nelle ore di maggiore utilizzo, così da garantire le distanze. Anche sui treni Trenord si potranno occupare solo i posti senza contrassegno. Per tutti i passeggeri dei mezzi pubblici, obbligo di mascherina. Trenord, tutte le mattine, dal 4 al 9 maggio, distribuirà mascherine gratuite ai suoi passeggeri. Anche nella stazione di Brescia.

Economia.
Dopo edilizia e automotive, da lunedì ripartirà la maggior parte delle aziende bresciane. I negozi dovranno aspettare il 18 maggio, bar e ristoranti il 1° giugno. La Loggia ha disposto una graduale e sperimentale apertura dei mercati per i soli operatori del settore alimentare e per i produttori agricoli.

Dal 5 maggio aprirà il mercato rionale di Casazza, il 13 il mercato rionale della Badia. Sabato 16 maggio partiranno il mercato contadino di via Sardegna, il mercato di Coldiretti di via San Zeno e il mercato Emporium, che sarà trasferito in Piazza Vittoria. Tutti gli altri mercati, anche se recintati, saranno vietati. Clienti e operatori dovranno indossare guanti e mascherina, il perimetro del mercato sarà transennato e all'ingresso sarà misurata la temperatura corporea. Anche questo è fare la spesa al tempo del coronavirus.

Salò, nell'area del mercato le transenne con le indicazioni da rispettare - Foto © www.giornaledibrescia.it
Salò, nell'area del mercato le transenne con le indicazioni da rispettare - Foto © www.giornaledibrescia.it

Seconde case.
Continueranno a essere non accessibili, come stabilito nei Dpcm precenti.

Chiesa.
Non si torna, per ora, a celebrare le messe, ma è consentito il funerale in chiesa, con l'applicazione di regole molto stringenti e un numero massimo di partecipanti di 15 persone.

 

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