Corso Garibaldi, la paura di commercianti e residenti
Una scazzottata tra due giovani di colore in pieno pomeriggio e davanti a dei bambini, martedì. Quindici giorni prima una violenta aggressione ai danni di un 19enne egiziano, preso a sprangate da altri due stranieri. Minimo comune denominatore il luogo in cui si sono verificati i due episodi: corso Garibaldi e la Pallata.
A segnalare gli eventi i commercianti di quei negozi che si affacciano sulla via e che ci hanno contattato per denunciare l’accaduto. E che di persona, non nascondono i loro timori e non lesinano le loro lamentele. «Ieri qui c’è stato l’incontro di boxe» si lascia scappare la cliente di un bar, mentre l’edicolante aggiunge: «Tanti residenti si lamentano per gli strani movimenti di persone. Gente che sta ore per strada senza far nulla».
Nella notte poi, hanno pure svaligiato il bar gestito da cinesi «Caffetteria del Corso. «Abbiamo trovato la saracinesca tagliata - racconta la titolare Ye Shuanoyan - e le slot machine aperte e vuote». Attraversando la strada entriamo dall’erborista Marisa Padella. Martedì pomeriggio si è chiusa in negozio con le sue clienti mentre fuori davanti alla fontana - dove siede un accattone a fare l’elemosina - si sono presi a botte i due giovani. «Non è stato per nulla piacevole. Ma al di là del singolo episodio, bisognerebbe fare qualcosa perchè i bresciani tornino a vivere la loro città. Qui c’è spaccio alla luce del sole, con scambio di bustine sotto gli occhi di tutti».
Poco oltre incontriamo il postino di zona, Claudio, che solleva la questione: «Vediamo noi le cose. Com’è possibile che le forze dell’ordine non le vedano?». E ancora: «Quelli che delinquono poi hanno un atteggiamento arrogante perchè sanno di non essere puniti». Un dato positivo che tutti riconoscono è il fatto che sono calati gli scippatori e i borseggiatori. Ma tra gli altri problemi che infastidiscono i commercianti ci sono anche aspetti, come il degrado dovuto alla sporcizia lasciata fuori dagli appositi cestini, i tanti che chiedono l’elemosina, la gente che sputa per terra, che bighellona, i negozi vuoti e lasciati andare. E quando chiediamo a Santo il panettiere della sicurezza, precisa: «Qui c’è visione. Non percezione di insicurezza. Anche questi che non fanno nulla aumentano il degrado».
Marco della Gelateria e Tiziana titolare di un negozio d’abbigliamento aggiungono altri aspetti negativi, come «la presenza di due ragazze di colore che si prostituiscono da mezzogiorno a sera. E in vie come questa, come tutte quelle d’accesso al cuore pulsante della città, non dovrebbero vedersi certe cose. La gente non viene più in città perchè ha paura. Sabato scorso poi, qui piovevano telefonini dal cielo, lanciati da un appartamento al terzo piano. Se avessero colpito dei passanti? Servono più controlli. Servono più forze dell’ordine».
E chiamate in causa le forze dell’ordine rispondono. Dai Carabinieri alla Questura alla Polizia Locale. «Sono decine gli interventi fatti in quella zona» rispondono dalla questura, «La pattuglia di zona ci passa almeno due o tre volte l’ora. Insieme alla stazione e a via san Faustino sono le zone più controllate».
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