Corse in moto sulle Coste: «Serve maggiore sicurezza»
Raddoppiare il portale che verifica gli eccessi di velocità lungo le strade delle Coste, posare degli speed check nelle vie che attraversano l’abitato di Caino, utilizzare parte dei proventi delle multe che finiscono nelle casse della Provincia per garantire maggior sicurezza sulle strade locali e urbane e, infine, pianificare con le forze dell’ordine un piano di pattugliamento e di presidio continuativo nei mesi estivi che abbia la funzione di deterrenza contro le corse in moto, le scommesse e l’uso sconsiderato delle strade che portano al Colle di Sant’Eusebio.
Le richieste del sindaco di Caino, Cesare Sambrici sono finite ieri direttamente sul tavolo del prefetto Maria Rosaria Laganà. Il primo cittadino ha chiesto al Prefetto «un occhio di riguardo per impedire che le nostre strade diventino una sorta di ring tra Polaveno e Barghe, per gli smanettoni della Lombardia». Il sindaco di Caino guarda infatti all’avvio della stagione primaverile quando le moto vengono tolte dal letargo invernale delle rimesse per tornare a calcare la strada: «Tanti centauri vivono la moto come un momento sportivo e ludico e quindi l’assicurano solo i mesi estivi. Ma quei mesi sono vissuti intensamente, limando le pedane sull’asfalto dei tornanti delle Coste, in barba alla sicurezza delle altre persone che transitano.
In questo senso ho ricevuto molte sollecitazioni anche da associazioni di ciclisti che chiedono maggior tutela. Anche qui andrebbe detto che sulle strade in bici si sale in fila indiana e non in gruppo, come troppi fanno. Anche questo è un atteggiamento che va sanzionato. Ma il vero tema è quello dei proventi delle multe incassato dalla Provincia: le nostre casse comunali non hanno ricadute dalle multe, piuttosto dobbiamo sopportare solo i disagi».
La proposta
«Da qui la mia richiesta di impiegare parte di questi proventi per mettere in sicurezza le nostre strade e gli attraversamenti pedonali. Ad aprile poseremo tre Speed Check a tutela del limite di velocità in paese, ma una volta imparata la posizione i motociclisti si fanno beffa della loro deterrenza. Per questo chiediamo di mettere un altro portale fisso di controllo e di poter implementare le infrastrutture a tutela dei pedoni» continua Sambrici.
Il limite di Caino è nel fatto che il servizio di Polizia Locale è affidato ad un solo agente che svolge il suo lavoro per sei ore settimanali: «Un lasso limitato per poter ottenere un risultato.Caso diverso quando le pattuglie congiunte di Cc o Polizia si fermavano ore sul colle: i motociclisti sparivano e la sicurezza era garantita. Si deve tornare a questo», conclude Sambrici.
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