Corruzione per evitare i controlli: cinque condanne e due assoluzioni

Si chiude così il processo a carico dei militari della Guardia di Finanza e di alcuni imprenditori del Bresciano
Presunte mazzette agli uomini della GdF per evitare controlli
Presunte mazzette agli uomini della GdF per evitare controlli
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Cinque condanne e due assoluzioni. Si chiude con questo bilancio il processo per corruzione a carico di militari delle Fiamme Gialle e imprenditori della provincia di Brescia accusati di avere investito denaro e altre utilità per ammorbidire i controlli.

Le condanne più pesanti sono state inflitte ai luogotenenti della Guardia di Finanza Cosimo D’Agnano e Alessandro Cerri, condannati rispettivamente a 8 e 6 anni di reclusione, ma anche all’appuntato Gioacchino Pontrelli, che è stato condannato a 5 anni, 4 mesi e 15 giorni.

Per i giudici della prima sezione penale (presidente Maria Chiara Minazzato) il processo ha dimostrato la colpevolezza anche dell’ex sindaco di Travagliato Domenico Paterlini. Il pm Donato Greco lo ha accusato di corruzione per aver donato prodotti farmaceutici e parafarmaceutici ai militari in cambio di favori. Paterlini è stato per questo condannato a 2 anni e 8 mesi, mentre a 4  anni è salito il conto per l’imprenditore Alessandro Boldoni.

Assolti invece Bruno Primerano e Roberto Taino. Nell’ambito della stessa inchiesta, ma in abbreviato, era già stato condannato, a 4 anni e 8 mesi, anche il commercialista Massimo Bulgari.

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