Corruzione, indagati l'eurodeputato Fidanza e l'ex consigliere Acri

Acri si sarebbe dimesso dal Consiglio comunale di Brescia in cambio dell'assunzione del figlio
Carlo Fidanza, europarlamentare di Fratelli d'Italia - Foto © www.giornaledibrescia.it
Carlo Fidanza, europarlamentare di Fratelli d'Italia - Foto © www.giornaledibrescia.it
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La procura di Milano ha aperto un'inchiesta per corruzione sulle dimissioni del consigliere comunale di Brescia Giovanni Acri, che risulta indagato così come l’europarlamentare Carlo Fidanza.

Secondo l’accusa Acri, ritenuta la persona corrotta, fu fatto dimettere in cambio dell’assunzione del figlio nella segreteria proprio di Fidanza al quale gli inquirenti contestano il ruolo di corruttore. Al posto di Acri era entrato in consiglio comunale Giangiacomo Calovini, che non è indagato, e che è legato alla corrente politica dell'europarlamentare di Fratelli d'Italia. I militari del nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza hanno eseguito perquisizioni nei confronti di Acri e del figlio e hanno consegnato a Fidanza una informazione di garanzia.

«Ho appreso con sorpresa di questa nuova indagine, che pare riprendere i contenuti di un esposto anonimo depositato alla Procura di Brescia nell'ottobre 2021, pochi giorni dopo la trasmissione di un'inchiesta giornalistica di Fanpage. Evidentemente, facendo politica, non si può essere simpatici a tutti e probabilmente qualcuno ha tentato di colpirmi in un momento di difficoltà, nascondendosi dietro l'anonimato. Tengo solo a dire che sono più che sereno, non ho commesso alcun atto illecito e sono certo che le indagini lo dimostreranno». Così, in una nota, l'eurodeputato di Fratelli d'Italia Carlo Fidanza, ha commentato l’informazione di garanzia nell'ambito di una inchiesta della procura di Milano in cui risulta indagato per corruzione.

La pista della «lobby nera»

L'inchiesta, coordinata dall'aggiunto Maurizio Romanelli e dal pm Giovanni Polizzi, è un filone autonomo rispetto all'indagine per finanziamento illecito e riciclaggio sulla presunta «lobby nera» aperta lo scorso autunno e scaturita dall'indagine giornalistica di Fanpage anche su presunti fondi neri per la campagna elettorale di Fdi per le ultime amministrative milanesi. L’indagine vede già tra gli indagati lo stesso Fidanza, l'eurodeputato della Lega Angelo Ciocca, il consigliere lombardo, sempre del Carroccio, Massimiliano Bastoni e la consigliera comunale di Fratelli d'Italia Chiara Valcepina. 

Giovanni Acri, nelle carte

Con un comunicato il procuratore di Milano Marcello Viola ha dato conto che la Guardia di finanza ha effettuato perquisizioni e acquisizioni di documenti «nei confronti di una persona» indagata per «corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio», ossia l'ormai ex consigliere comunale di Brescia Giovanni Acri, che si dimise il 25 giugno 2021 per motivi personali e professionali, come avrebbe riferito all'epoca.

Secondo l'ipotesi d'accusa, come scrive la Procura, l'esponente politico di Fdi avrebbe, invece, lasciato la carica «ricevendo in cambio l'utilità rappresentata dall'assunzione del proprio figlio quale assistente parlamentare di un eurodeputato», ossia Fidanza.

L'esposto anonimo

Già lo scorso ottobre si parlava di un esposto anonimo, che sarebbe all'origine dell'indagine, in cui si invitavano i magistrati a indagare sulle cause delle dimissioni di Acri e sul fatto che fosse subentrato Giangiacomo Calovini, primo dei non eletti e vicino alla corrente politica di Fidanza. E ancora sul fatto che il figlio di Acri fosse stato assunto proprio come assistente nella segreteria politica dell'europarlamentare.

Le reazioni

«Sono molto dispiaciuto e sorpreso per la nuova inchiesta che coinvolge il nostro partito e la provincia che rappresento» dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Gianpietro Maffoni in merito all’indagine per corruzione che coinvolge l’eurodeputato Carlo Fidanza e l’ex consigliere comunale di Brescia Giovanni Acri. «Sono ancor più amareggiato perché il tutto nasce da un esposto anonimo che vuole colpire il nostro partito che da mesi continua a crescere in modo esponenziale grazie al consenso della gente - continua Maffoni -. Come ho già detto mesi fa sono certo che tutto verrà chiarito e che le persone coinvolte potranno dimostrare la loro totale estraneità ad ogni illecito». 

«Se questo fosse reato bisognerebbe controllare in tutti i Comuni d'italia le ragioni di ogni eventuale dimissione da consigliere comunale e le successive sorti dello stesso e dei suoi familiari. Si parla di un esposto anonimo, questo basterebbe a qualificare la vicenda» è il commento di Ignazio La Russa, vicepresidente del Senato e tra i fondatori di Fdi.

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