Corruzione, i pm si concentrano sul contratto del figlio di Acri

Gli inquirenti si concentrano sulle prestazioni di lavoro del figlio dell'ex consigliere comunale di Brescia indagato insieme a Fidanza
L'ex consigliere comunale Giovanni Acri - Foto © www.giornaledibrescia.it
L'ex consigliere comunale Giovanni Acri - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Gli investigatori della Gdf di Milano che conducono le indagini nelle quali Acri è indagato per corruzione assieme all'eurodeputato di Fdi Carlo Fidanza stanno verificando anche se le prestazioni lavorative indicate nel contratto di assunzione del figlio di Giovanni Acri, ormai ex consigliere comunale di Brescia, siano state svolte effettivamente o meno.

Da quanto si è appreso, sulla base del contratto di assunzione del figlio di Acri nello staff di Fidanza, redatto il 18 giugno del 2021 quando il giovane aveva ancora 17 anni, alcuni pagamenti (si parla di una cifra mensile di circa 1000 euro) sono stati effettivamente versati e gli inquirenti ora vogliono capire se siano state svolte prestazioni di lavoro effettive.

Secondo l'inchiesta dei pm milanesi Giovanni Polizzi e Cristiana Roveda, Acri risponde di corruzione «per atti contrari ai doveri d'ufficio» perché il 25 giugno 2021, una settimana dopo la firma del contratto, avrebbe lasciato il suo incarico in Consiglio comunale, facendo subentrare il primo dei non eletti, Giangiacomo Calovini, vicino alla corrente politica di Fidanza. In cambio, secondo l'accusa, avrebbe ottenuto appunto l'assunzione del figlio. «Sono più che sereno, non ho commesso alcun atto illecito e sono certo che le indagini lo dimostreranno», ha sempre ribadito Fidanza. Acri, dal canto suo, ha spiegato di aver «lasciato la carica perché sono aumentati i miei impegni lavorativi all'estero e ho rassegnato le dimissioni anche dagli ospedali dove lavoravo».  

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