Corrixautismo: una marea blu per le strade di Brescia
Quattromila runner e camminatori hanno indossato le scarpette da corsa o da ginnastica, per correre o per camminare, pronti a diffondere a Brescia il loro messaggio di inclusione e hanno colorato la città di blu, colore simbolo dell'autismo. Tante, tantissime persone hanno partecipato a Corrixautismo, la corsa-camminata non competitiva organizzata dal Fondo Autisminsieme, amministrato dalla Congrega della Carità Apostolica, insieme a CorriXBrescia.
Due gli obiettivi, raccogliere fondi per le famiglie di bambini e ragazzi autistici e per i progetti di Autinsieme sul territorio, lanciare un messaggio di sensibilizzazione e diffondere un'adeguata conoscenza sull'autismo proprio in vista del 2 aprile, giornata mondiale per la consapevolezza sull'autismo. La raccolta fondi - attraverso la distribuzione delle magliette, quattromila appunto quelle consegnate - aiuta le oltre duemila famiglie bresciane che ogni giorno convivono con l'autismo. Una condizione per cui l'accesso alle terapie abilitative, una volta eseguita la diagnosi, è molto difficoltoso e lungo. Solo il 20% dei minori autistici della provincia di Brescia riesce a usufruire dei servizi qualificati presenti sul territorio.
«La manifestazione è l'occasione per ricordare attraverso lo sport, l'obiettivo di sostenere l'inclusione dei ragazzi con autismo e soprattutto l'importanza di colmare il gap tra le famiglie che ricevono un aiuto con prestazioni da parte del servizio pubblico e coloro che purtroppo sono ancora in lista d'attesa e devono provvedere con mezzi propri - ha sottolineato il segretario della Congrega, Giorgio Grazioli - . È anche un'occasione di aggregazione, per affermare che la disabilità non è un fatto individuale, privato, ma sociale». Michela Putelli, presidente di CorriXBrescia ha chiosato: «È molto importante sostenere questi ragazzi e renderli il più autonomi possibile».
La corsa è scattata alle 19.30 da Piazza Vittoria e la marea blu si è riversata sulle strade del centro. Tra i podisti anche Luca Venturelli, atleta e mezzofondista autistico di calibro nazionale, da anni impegnato nell'informazione e nella sensibilizzazione su questo tema: «Mi sono sempre detto che lo sport è un mondo senza barriere, ed è giusto che ognuno sia incluso sia nel mondo olimpico che paralimpico - ha detto Luca - Ogni cosa che ci rende diversi ci rende migliori».
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