Corridoni: rientro in aula, ma resta il monitoraggio

Il 12 settembre il Comune ha convocato i genitori per illustrare il lavoro svolto
I Vigili del fuoco alla Corridoni: l’ingresso della scuola elementare
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Il Comune di Brescia ha revocato l’ordinanza di inagibilità per la scuola primaria Corridoni di via San Bartolomeo dopo le indagini e i carotaggi effettuati in estate per capire l’origine delle forti vibrazioni segnalate dagli utenti e attribuite all’Innse Cilindri, azienda che si trova proprio di fronte all’istituto.

Quindi le lezioni potranno riprendere regolarmente anche se da parte di alcuni genitori resta ancora un poco di apprensione. In un comunicato stampa la Prefettura di Brescia, che sulla vicenda aveva istituito un tavolo, «prende atto che gli esami condotti dall’Università di Brescia su incarico del Comune di Brescia e dell’Università di Pisa su incarico dell’Innse, nonchè l’indagine geologica non hanno rilevato criticità di sorta».

Tuttavia, anche per non sottovalutare le lamentele dei genitori e soprattutto per trattare la questione «in via precauzionale, il tavolo istituito al Broletto ha concordato di dar seguito ad un monitoraggio continuo della strutture fino alle fine dell’anno». Il tavolo pertanto risulta sospeso fino a dicembre quando avverrà un nuovo confronto.

«Le indagini effettuate non hanno rilevato problemi per la struttura - spiega l’assessore comunale all’Istruzione Fabio Capra - ma per tranquillizzare ed informare correttamente i genitori li abbiamo convocati il 12 settembre presso il salone Savoldi in piazza Repubblica per spiegare quanto è stato fatto e le risultanze dei monitoraggi compiuti finora».

L’inizio di questa vicenda che ha riservato non poche polemiche, risale ancora a questa primavera quando continue vibrazioni spaventano genitori e alunni della scuola, costretti in alcuni casi ad uscire dall’istituto per una sorta di effetto terremoto. Dopo la prima richiesta di intervento da parte dei genitori l’Innse Cilindri, in accordo con il Comune, affida a Gerb Italia l’incarico per i primi rilievi, ma l’esito di queste analisi non è mai stato divulgato.

Dopo tre mesi di segnalazioni il Comitato genitori decide di presentare un esposto alla Procura della Repubblica. Ed inizia una seconda indagine a cura del Politecnico di Torino. Il 9 maggio avviene la scossa più dirompente che costringe all’evacuazione di tutta la scuola elementare ma anche di due scuole dell’infanzia, la statale Piaget e la comunale Sant’Eustacchio oltre che la media Fermi. Il 26 giugno il prefetto Attilio Visconti prende in mano il dossier e stabilisce le nuove misurazioni ed ora il monitoraggio.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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