Corre da sola a 50 metri da casa, ma non basta: runner multata
Multata per una corsa, a meno di 200 metri da casa, con regolare mascherina sul volto e documenti in tasca. Multata perché «la corsa non è un’attività motoria». O meglio, lo è, ma secondo l’interpretazione dell'agente che ha firmato il verbale non rientrava tra quelle consentite dal decreto dell’8 aprile scorso.
«Mi sento vittima di un’ingiustizia», è il commento della ragazza che venerdì mattina, in città, è tornata a casa con una sanzione di 280 euro da pagare entro trenta giorni, pena l’aumento a 400 euro. Due settimane fa era stata fermata da una pattuglia delle forze dell'ordine mentre correva sotto casa, senza conseguenze. Stava facendo ciò che sia le norme regionali, sia quelle nazionali, consentono: l’attività motoria «nelle immediate vicinanze della propria abitazione in cui ha la propria dimora, residenza o domicilio - per citare l’ordinanza della Lombardia - e comunque a distanza non superiore a 200 metri e nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona».
Norme su cui restano però differenze interpretative, tanto che il militare che l’ha intercettata venerdì mattina non ha voluto sentire ragioni: la multa è arrivata in quanto la runner «ha violato la norma del Dpcm dell’8 marzo 2020 perché è stato accertato che lo spostamento personale all’interno del proprio comune non è avvenuto per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute». A fine marzo lo stesso Viminale aveva però specificato in un tweet come fosse consentito fare jogging, anche se con le limitazioni del caso (distanza da casa e distanza dagli altri) e il decreto 10 aprile chiariva che «è consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona».
«Avevo calcolato il percorso proprio per rispettare i 200 metri, ero a soli 50 metri dalla porta di casa - aggiunge la ragazza -. A questo punto farò ricorso». E dire che stava partecipando a «1000 km in 1000 minuti», l’iniziativa organizzata dal team Millennium per il Primo Maggio. I runner coinvolti sono stati più di 80, con oltre mille chilometri corsi complessivamente. Ovviamente, l’iniziativa era stata preparata con tutte le precauzioni del caso, spiegano i responsabili, chiedendo chiarimenti alle Forze dell’ordine. Precauzioni che però non sono bastate. Ora, in attesa del risultato del ricorso, alla runner non resta che una consolazione: dal 4 maggio non ci saranno più limiti per l’attività sportiva all’aria aperta, rispettando le distanze di sicurezza.
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