Coronavirus, Renga: «Nella mia Brescia tragedia devastante»

Il bresciano racconta a Radio2 i giorni dell'emergenza e rilancia la raccolta fondi promossa con Ambra Angiolini
Francesco Renga - Foto tratta da Fb
Francesco Renga - Foto tratta da Fb
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«Nella mia Brescia è stata una tragedia di proporzioni veramente devastanti». Lo dice Francesco Renga, intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format I Lunatici.

«Forse non si è capito - aggiunge - qui tra Bergamo e Brescia abbiamo passato dei momenti terribili che sono stati compresi forse in maniera più precisa da tutto il Paese con le immagini delle salme portate via dall'esercito dall'ospedale. Nel Bresciano e nella Bergamasca ci sono dei posti dove una intera generazione non c'è più. I nonni non ci sono più. Io abito in una casa vicino all'ospedale: sentivo le ambulanze con una frequenza di pochi secondi una dalle altre. Andavano e venivano. Fino a pochi giorni fa amici medici mi dicevano che nel pronto soccorso c'erano ancora centinaia di persone che aspettavano di fare il tampone mentre erano positivi al coronavirus.

Ora mi sembra che la situazione sia migliorata. Ci sono quaranta, cinquanta persone nel pronto soccorso. Però è stata veramente dura. All'inizio non si capiva. Comunque non bisogna abbassare la guardia. Ogni bresciano conosce almeno una decina di persone defunte o che si sono ammalate e hanno avuto bisogno di un respiratore. Non bisogna abbassare la guardia. Anche se un giorno torneremo a fare concerti e ad abbracciarci».

«Ora - aggiunge - bisogna restare uniti in maniera diversa. Ci sono io, Fabio Volo, Ambra, la madre dei miei figli, siamo separati, ma ci vediamo tramite diretta social, abbiamo raccolto fondi per l'emergenza medica, all'inizio qui non si era capito a livello di Paese cosa stesse accadendo. Mancavano fisicamente delle cose, al di là del personale medico, che è stato composto da eroi. Non dimentichiamocene una volta finito tutto.

L'emergenza medica sta rientrando, piano piano. Ma secondo me, secondo noi, si affaccia la prossima emergenza, che sarà sociale. Legata a quelle persone che non lavorano da tempo e non riescono a fare la spesa. Con SOStieni Brescia cerchiamo di fare beneficenza, di condividere. Brescia è sempre stata generosa. Continueremo a condividere attraverso questo canale». 

 

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