Coronavirus, lunedì in Lombardia 40mila chiamate al Nue 112
Da una parte il calo dell'apprensione collettiva da coronavirus, che l'altroieri ha messo a dura prova il sistema del Nue 112, tanto da creare disagi tra gli utenti e un inconveniente rilevante. Dall’altro il potenziamento dei servizi e la diffusione massiccia di una comunicazione mirata. Nel pomeriggio di ieri il risultato non era ancora raggiunto, ma il grosso del lavoro era stato fatto.
«Non siamo ancora al tempo di risposta sotto i 3 secondi che abbiamo normalmente, ma siamo attorno ai 7-8 secondi e non abbiamo più chiamate in coda oppure perse». Il 112, numero unico di emergenza, non è più intasato e sta progressivamente tornando alla normalità. Lo ha spiegato la dottoressa Bettina Bassotto, direttore delle tre centrali operative 112 della Lombardia, Brescia (che ha sede in via Spalto San Marco), Milano e Varese.
«La centrale che da domenica è andata in maggiore sofferenza è stata quella di Brescia perché gestisce tutta la zona rossa del Lodigiano, ma anche Milano ha avuto grosse difficoltà mentre disagi più contenuti li ha registrati la centrale di Varese».
Parlando di numeri la dottoressa Bassotto ha spiegato che in tutta la regione lunedì si sono registrate oltre 40mila chiamate contro una media ordinaria che oscilla tra le 13 e le 14mila telefonate. «Noi abbiamo fatto la nostra parte, alcuni operatori che erano fuori servizio sono volontariamente rientrati al lavoro e abbiamo potenziato tutte le strutture. La comunicazione sul numero verde della Regione ha funzionato e le chiamate al 112 di persone disorientate che chiedono informazioni sono nettamente diminuite». Concludendo la dottoressa bassotto ha spiegato che «nessun sistema può essere preparato a reggere il quadruplo delle chiamate in poche ore ma noi, con il supporto delle altre istituzioni, stiamo tornando alla normalità».
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