Coronavirus, cinque vittime in un giorno nel Bresciano
Il primo giorno di lockdown fa registrare un numero di decessi che non si vedeva da 5 mesi. Brescia torna così a guardare con preoccupazione alle tabelle delle Ats. Perché se è vero che l’impennata dei contagi (oltre 3mila negli ultimi sette giorni) si spiega con l’elevato numero di tamponi che scovano per lo più casi asintomatici, è anche vero che la nostra provincia da inizio mese ha già contato 13 vittime del virus.
Più di luglio, agosto e settembre messi insieme. Numeri che fanno venire i brividi ripensando a quello che è accaduto la scorsa primavera. Le situazioni, va ribadito, non sono paragonabili: sia per pressione sugli ospedali, al tempo al collasso; sia per il numero quotidiano di vittime, visto che a marzo si contavano 70-80 decessi al giorno a causa del Covid-19.
Ma dopo la tregua estiva, ora il virus pare aver accelerato: mercoledì 4 morti Covid, giovedì 3, ieri, a fronte di 569 nuovi contagiati, si contano 5 vittime.
Nelle ultime 24 ore nuova vittima in Valcamonica, dopo oltre un mese: è la numero 203 in valle. Quattro i decessi nel territorio dell’Ats di Brescia: un 89enne di Brescia, un 79enne di Erbusco, un 62enne di Pontevico e un 57enne del capoluogo. Ieri l’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità ha confermato che l’età media dei pazienti Covid deceduti è 80 anni. Ma persone più giovani, soprattutto se con patologie pregresse, non sono immuni, come dimostrano le vittime di 62 e 57 anni di ieri.
Con questi 5 decessi, salgono a 2.763 i morti ufficiali da coronavirus nel Bresciano dall’inizio dell’epidemia: un conto che tuttavia solo col tempo potrà essere rivisto alla luce dei casi sfuggiti alle statistiche per l'assenza di un tampone prima della morte. Storie e persone portate via da un virus che torna a farsi spietato.
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