Coronavirus, «aumentano i nuovi pazienti tra i 30 e i 45 anni»
Sembra di essere in un ospedale da campo in zona di guerra. E invece siamo in città, all’interno della clinica Poliambulanza, una struttura stravolta dal coronavirus. Fuori c’è una tenda per il triage, immediatamente dentro 15 letti uno vicino all’altro. «Ma entro poche ore diventeranno trenta perché la sala d’attesa dei parenti dei pazienti ora è a tutti gli effetti un nuovo reparto per il Covid. Trasformato in tempo zero».
Paolo Terragnoli, direttore del dipartimento emergenza, ha perso la cognizione del tempo. «Il primo positivo è entrato qui tre settimane fa. Da allora non ci siamo più fermati». Il medico lancia un allarme relativo all’età dei contagiati. «Abbiamo avuto una prima fase con predominanza di pazienti anziani. L’età però si sta abbassando. Abbiamo infatti sempre più casi tra i 30 e i 45 anni. Probabilmente perché gli anziani, che sono più fragili, hanno ceduto prima all’insulto dell’infezione mentre i giovani hanno resisto di più».
In Poliambulanza oggi per l’emergenza coronavirus ci sono 240 posti letto su un totale di 600. «Stiamo facendo uno sforzo pesantissimo che coinvolge l’intero ospedale» è il pensiero di Terragnoli. Tre piani dell’ospedale sono interamente dedicati ai pazienti Covid. Da ieri anche i ricoverati in ortopedia sono stati trasferiti e il terzo piano è isolato completamente per il coronavirus.
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