Coro «Napoletano coronavirus»: non c’è fine al peggio

Oltre al solito armamentario di cori contro Napoli, ieri sera al Rigamonti ne è spuntato uno nuovo di cui non si sentiva il bisogno
La Curva Nord del Brescia - Foto New Reporter Zanardelli © www.giornaledibrescia.it
La Curva Nord del Brescia - Foto New Reporter Zanardelli © www.giornaledibrescia.it
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I tifosi del Brescia non hanno fatto mancare il loro sostegno alla squadra per tutta la gara, soprattutto nel primo tempo, ma nel mezzo di una serata aperta con una splendida coreografia ovviamente a tinte biancoblù, i sostenitori delle rondinelle si sono resi protagonisti dei soliti, deprecabili, cori contro Napoli.

Dai classici, innocui, «salti» se non si è napoletani partiti nel primo tempo, nella ripresa, col risultato già ribaltato, dalla Curva Nord bresciana è partito tutto l’inventario già ampiamente stigmatizzato e da condanndare nuovamente e che verosimilmente sarà anche oggetto di indagine da parte della Procura Federale. Dal «Vesuvio lavali col fuoco», a «Siete la vergogna d’Italia», la cronaca di queste ultime settimane ha regalato alla fantasia degli ultras un nuovo spunto di scherno (se così si può definire): intorno alla metà della ripresa dal cuore del tifo del Brescia si è levato il coro «Napoletano coronavirus» che è proseguito praticamente ininterrotto per una decina di minuti abbondanti. Una «novità» di cui sinceramente non si sentiva il bisogno.

Si sono registrati attimi di tensione anche in Gradinata alta. Dove alcuni supporter napoletani che hanno esultato dopo il momentaneo 1-1 e sono stati presi di mira da alcuni bresciani. Sono volati spintoni ed è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine per riportare la calma.

 

 

 

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