Controlli in città per l'Immacolata: solo una sanzione
Il primo vero test alla fine non è attendibile. Per l’Immacolata, giornata contesa dallo shopping alla liturgia, il meteo decide di rovinare i piani di chi voleva approfittarne per i regali da mettere sotto l’albero - Santa Lucia, si sa, ci pensa da sé - ma anche di chi intendeva testare, una volta di più in questo biennio pandemico, la capacità di adattamento degli italiani alle regole.
Verificare il rispetto dell’obbligo della mascherina anche all’aperto e del divieto di assembramento in città è o troppo facile, nel primo caso, o impossibile, come nel secondo. Numeri troppo contenuti per farsi un’idea affidabile.
Il test
Un’oretta tra la merenda e l’aperitivo a spasso tra piazza Duomo e corso Zanardelli, tra corso Palestro e corso Magenta, con escursioni sotto i portici di via X Giornate e piazza Vittoria, restituisce una sensazione chiara: più che in un freddo mercoledì di festa, sembra di camminare in un freddo mercoledì qualsiasi. Di affollamento non si può proprio parlare, se non per le farmacie aperte e assalite perché somministrano tamponi. In ogni caso le mascherine, divenute obbligatorie da giorni nel nucleo storico della città, sono ben salde su naso e bocca per la stragrandissima maggioranza dei casi. Anche perché proteggono anche dal freddo. È vero spunta qualche naso, come da tradizione; qualche mento, qualche polso e qualche avambraccio sono più coperti delle vie respiratorie, ma nel complesso le infrazioni si contano sulle dita di quattro mani, le persone che sfidano la multa da 400 fino a mille euro. Senza mascherina sono per lo più i più giovani. Proviamo a chiedergliene conto. Le fortune sono alterne. Ad un «fatti i c… tuoi», fa eco un convincente «non lo sapevo» ed un immediato ravvedimento operoso con naso e bocca che tornano in pochi secondi sotto la chirurgica.
I controlli
Di assembramento comunque nemmeno a parlarne. Pioggia, pioggia mista a neve, neve e aria gelida non rendono praticabili le piazze solitamente più affollate. I portici, più riparati, sono percorribilissimi anche a distanza interpersonale di sicurezza. A riprova del rispetto delle norme anche l’esiguo bilancio fornito dalla Polizia. Gli agenti - impegnati anche al Passo del Tonale nelle verifiche dei Green pass - in città hanno controllato all’incirca 300 persone e ne hanno sanzionata una sola. Il concetto insomma è passato, il resto l’ha fatto il freddo che ha reso tutto più semplice.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato