Contagi nel Bresciano, da inizio scuola sono mille le classi con almeno un positivo

Gli esperti registrano un rallentamento nella corsa del Covid, ma non tra i banchi
I CONTAGI CORRONO NELLE SCUOLE
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Frenano i casi di Covid-19 ma non nei bimbi in età scolare dove invece si registra un aumento. È questo il quadro in chiaroscuro che si evince dai dati quotidiani del contagio diffusi dal ministero della Salute e dal report esteso dell’Istituto superiore di Sanità (Iss) che certifica, attualmente, la diffusione al 100% della variante Omicron in Italia con una fortissima dominanza della «versione» 5. La circolazione del virus nella scuola è confermata anche dal report della Regione Lombardia, dall’inizio della scuola sono 988 le classi bresciane nelle quali si è registrato almeno un alunno positivo;tecnicamente si chiamano «classi in sorveglianza», le lezioni proseguono regolarmente, lo studente a casa con il Covid viene semplicemente tenuto monitorato giorno dopo giorno.

Il report analizza la situazione di quattro settimane, a partire dal 5 settembre; nell’ultima disponibile (il periodo è quello tra il 26 settembre e il 2 ottobre) le classi bresciane in sorveglianza sono circa 450, il maggior numero si registra nelle scuole superiori.

Crescita frenata

«L’analisi delle differenze settimanali della sequenza dell’incidenza giornaliera dei positivi totali al virus SarsCov2 rivela che circa quattro giorni fa siamo entrati in una fase di crescita frenata - indica il matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le applicazioni del calcolo M. Picone, del Consiglio nazionale delle ricerche -. Solo quattro province sono al momento in crescita accelerata: Sondrio, Aosta, Sassari e Vibo Valentia, con le ultime due che però hanno iniziato la fase di crescita in ritardo». «Il cambiamento - osserva il matematico - è verosimilmente dovuto ai comportamenti individuali di maggior prudenza indotti dalla percezione dell’aumento dell’incidenza dei positivi osservato a partire da metà settembre circa, causato a sua volta dalla ripresa delle attività lavorative a inizio settembre».

I dati

Nel Bresciano i contagi continuano comunque a crescere ad un ritmo sostenuto, nell’ultima settimana che si è chiusa domenica si è registrata una crescita dei casi del 32,70% dei casi, in quella precedente la crescita era stata del 50% e in quella prima ancora del 57%. Il report di Ats Brescia ha inoltre registrato (da inizio ottobre) quattro decessi: a Brescia è morta una donna di 75 anni, a Desenzano è morto un uomo di 80 anni, a Rovato è morta una donna 89 anni, a Salò è morta una donna di 92 anni.

Tornando all’ambito scolastico, secondo il report esteso dell’Istituto superiore di sanità, rispetto alla scorsa settimana, cresce la percentuale dei casi segnalati nella popolazione in età scolare rispetto al resto della popolazione (17,5% rispetto a 14,9%). In particolare, nell’ultima settimana, il 17% dei casi in età scolare è stato diagnosticato nei bambini sotto i 5 anni, il 41% nella fascia d’età 5-11 anni, il 42% nella fascia 12-19 anni. «Siamo ottimisti perché l’Italia ha una grande immunità ibrida» data dalle vaccinazioni e dal contagio, spiega il direttore generale dell’Istituto nazionale malattie infettive Spallanzani di Roma Francesco Vaia -. Faccio un appello al nuovo governo - aggiunge - perché metta come priorità tra i suoi obiettivi quello di occuparsi della ventilazione meccanica nei luoghi della socialità, come scuole, trasporti, cinema o teatri».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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