«Conta su di noi», associazioni unite contro la povertà alimentare
Un percorso iniziato nel periodo più duro della pandemia da Covid e che ancora continua, perché quella che era la necessità di contrastare la povertà alimentare (e le fragilità correlate) non è certo scomparsa. Ma ora c’è una solida rete di enti e associazioni sulle quali poter fare affidamento. «Conta su di noi» è l’evento che ha rappresentato un momento di riflessione sul percorso intrapreso fin qui e sui prossimi passi, della Rete Cibo Brescia.
Protagonisti
Durante la mattinata che si è tenuta al Mi.c.s. - Spazio Comunità di via Milano è stato presentato anche il manifesto, esito del lavoro promosso dal Comune di Brescia al quale hanno partecipato 28 organizzazioni che si sono incontrate per riflettere sul tema della povertà alimentare e su come poterla contrastare. Diversi gli interventi: oltre a quelli istituzionali della sindaca Laura Castelletti e dell’assessore Marco Fenaroli, quello di Francesca Megni del settore Servizi Sociali della Loggia. «Il primo risultato concreto che si può osservare oggi è l’essere riusciti a fare rete, a superare l’autoreferenzialità dei vari enti - ha spiegato Megni - da soli non si riesce a fornire aiuto alle fragilità della città. Insieme poi, si riescono a legare competenze ed esperienze che danno maggiori strumenti per dare risposte adeguate».
Volontariato
Alcuni dati li ha forniti e commentati Marco Danesi della Caritas, sono la rielaborazione dei dati Istat del 2022 intitolata «Pavimenti appiccicosi»; una ricerca che conferma come la povertà non sia episodica, ma strutturata, e la diseguaglianza sociale non si risolve con poco, per esempio, non basta un lavoro, perché il 25% dei poveri lo ha, e la scala sociale è ferma per sei persone su dieci. «Anche le associazioni soffrono di solitudine - ha spiegato Luigi Moraschi dell’associazione Maremosso -: fare rete ci aiuta a combattere questa condizione. Perché le associazioni sono fatte da persone che lavorano insieme, una rete è fatta da associazioni che collaborano, e la rete può essere comunità».
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