Consiglio comunale in Loggia: approvato il nuovo Regolamento dei servizi sociali

Bagarre sul «caso Zaki», sulla polvere rossa al Prealpino e in merito alla sicurezza nella zona sud della città
CONSIGLIO COMUNALE, DIALOGO IMPOSSIBILE
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Appuntamento oggi in Loggia dalle 13 per il consiglio comunale, di cui trovate in allegato a questo articolo l'ordine del giorno e che potete seguire in streaming a questo link oppure nel video qui di seguito. 

A pochi giorni dall’inizio della nuova edizione del Festival della Pace, di cui avrebbe dovuto essere ospite d’onore, si è tornati a parlare di Patrick Zaki. L’attivista egiziano è al centro di un'interrogazione del centrodestra, in merito all'assegnazione del premio Brescia per la pace.

Tra gli altri temi oggetto del dibattito (trovate l’ordine del giorno completo in allegato a questo articolo) c’è anche il caso della polvere rossa dell’azienda Baumann al Villaggio Prealpino. Nei giorni scorsi, il tavolo tecnico convocato dall’assessora all’Ambiente del Comune di Brescia, Camilla Bianchi, aveva permesso di fissare un punto fermo: respirare aria impregnata di particelle ferrose simili alla ruggine fa male alla salute e potrebbe causare pneumopatie.

Nel corso della seduta è stato approvato dopo tre ore di dibattito anche il nuovo regolamento relativo all’erogazione degli interventi e dei servizi sociali alla persona.

L'interrogazione su Zaki

Il centrodestra torna a chiedere la revoca del premio Brescia per la pace assegnato a Patrick Zaki. Lo fa attraverso un’interrogazione presentata da Simona Bordonali (Lega), che spiega: «Chi riceve un premio per la pace ha ulteriori responsabilità: la necessità di tenere dei comportamenti nei gesti e nelle parole che vadano in quella direzione. Alla luce delle dichiarazioni rilasciate da Zaki verso Israele - e a seguito della mozione congiunta approvata - sarebbe opportuno un ulteriore segno: ritirare questo premio». Il riferimento corre alle parole usate da Zaki stesso in un post, all’indomani dall’attacco di Hamas. Su Facebook il ricercatore ha infatti definito il premier israeliano Benjamin Nethanyhau un «serial killer». 

A replicare è l’assessora Camilla Bianchi, che ricorda: «Il coordinamento con altri 23 enti locali oltre il nostro ha deciso di costituire il premio Brescia per la pace. Tutti hanno assistito alla negazione dei diritti a cui è stato sottoposto Zaki da parte dell’Egitto. Le sue dichiarazioni sono state inopportune, ma lo ha riconosciuto lui stesso, chiarendo “Io sono contro tutti i crimini di guerra e ad ogni forma di violenza, condanno Hamas e l’integralismo islamico”. Il premio conferito non riteniamo di doverlo ritirare».

Ragioni, queste, che non convincono il capogruppo di Forza Italia, Paolo Fontana, che ribatte: «In un momento delicato come questo sono state rilasciate dichiarazioni gravi. Il tema è: gli operatori di pace devono unire o dividere? Offendere o usare il dialogo? Il termine divisivo su Zaki non lo ha usato il centrodestra, ma la Loggia stessa quando ha ritirato l’invito al ricercatore in occasione del Festival della pace, come pure ha fatto Torino. Noi riteniamo che chi è divisivo non possa essere un rappresentante serio della pace, perché è necessario che questi premi abbiano autorevolezza».

Il caso polvere rossa al Prealpino

Un nuovo tavolo tecnico con gli enti convocato per il 29 novembre e un’assemblea pubblica nel quartiere entro la metà di dicembre per fare il punto della situazione. Il caso della polvere rossa al Prealpino entra nel dibattito in Aula attraverso l’interrogazione illustrata dal consigliere Fabio Rolfi (Civica centrodestra), che incalza la Giunta ad agire per risolvere «una questione inaccettabile» legata all’attività dell’azienda Baumann. «Come successo già nel 2019, alcune vie del quartiere sono state interessate dalla diffusione di polvere rossa di origine ferrosa che ha coperto macchine, oggetti, orti e giardini. Questa situazione è tornata di attualità con evidenti e comprensibili disagi e preoccupazioni per i residenti - sottolinea Rolfi - ed è dovuta ad un non corretto funzionamento dell'attività aziendale, come recentemente evidenziato anche da un rapporto di Arpa e pregiudica la qualità della vita dei cittadini. Ricordo che l'Amministrazione comunale ha il dovere di tutelare la salute dei propri residenti». 

Il dossier è sul tavolo dell’assessora all’Ambiente Camilla Bianchi che - dopo aver incontrato Consiglio di quartiere, residenti e azienda - ha in primis ricordato il tavolo tecnico con Arpa e Provincia andato in scena il 30 ottobre, quindi ha tracciato i prossimi passi. «La ditta si è detta disponibile ad accogliere e attuare le indicazioni dell’Arpa: l’esito della prima parte delle azioni dovrebbero essere evidenti già entro il 27 novembre. Il Comune - chiarisce Bianchi - ha informato la ditta che in caso di inadempienza interverrà». Nel frattempo, il personale del settore Tutela ambientale, Protezione civile, Tutela idrogeologica e Rim monitorerà il contesto anche contattando alcuni residenti su indicazione degli abitanti. 

L’arringa conclusiva di Rolfi è politica: «I cittadini del Prealpino respirano da anni queste polveri e voi stessi governate da anni, mi chiedo cosa abbiate fatto prima. Arpa evidenzia tante cose che non funzionano. Un’amministrazione che ha a cuore l’ambiente deve risolvere queste situazioni, perché è inammissibile che per anni questi residenti siano stati obbligati a respirarsi polvere ferrosa. Serve un impegno politico per chiedere all’Ats un monitoraggio dal punto di vista della salute. Vi chiedo: voi ad abitare lì sareste tranquilli? Io no. La preoccupazione di queste persone è fondata e legittima: i problemi vanno risolti».

La zona sud

Fari puntati anche sulla zona sud della città. Il centrodestra denuncia «una situazione di grave degrado e insicurezza» in particolare nelle zone comprese tra le vie Sardegna, Privata De Vitalis e Zara. E, per voce del consigliere Carlo Andreoli (Fratelli d’Italia) incalza: «I giardini di via Sardegna vengono monopolizzati giorno e notte da persone che consumano alcool in maniera eccessiva, spacciano droga e sporcano lo spazio con rifiuti di ogni tipo. I cittadini spesso sono costretti ad assistere a risse e atti osceni quotidiani e a subire minacce».

Il riferimento corre alla segnalazione recapitata al Comune il 18 settembre. «L'area dovrebbe essere vissuta da famiglie, anziani, bambini che purtroppo temono per la propria incolumità - prosegue Andreoli -, in più il parco prevede un orario di chiusura che non viene mai rispettato».  Ma le lamentele inviate dai residenti alla Loggia il 24 settembre, il 9 e il 15 ottobre riguardano anche altri aspetti: in via Privata De Vitalis - si legge - «si accumula quotidianamente un'eccessiva quantità di rifiuti». E - prosegue il consigliere di Fdi - «il degrado e lo spaccio si ripercuotono anche su via Zara, nei pressi del supermercato LidI, dove si trovano person che bivaccano nel prato e dormono sulle scale antincendio, procurando paura e disagio ai residenti e ai lavoratori». Andreoli punzecchia la Giunta: «Mi piacerebbe sapere, e piacerebbe saperlo anche ai residenti, come mai i cittadini di questa zona sono meno considerati di chi delinque o pone in essere azioni illegali e come mai l’assessorato competente tollera queste situazioni di degrado». 

A rispedire al mittente l’accusa di «scarsa serietà» è l’assessore alla Sicurezza Valter Muchetti: «Non accetto queste accuse e in quest’Aula invito almeno al rispetto e all’educazione. Quando i cittadini segnalano, noi interveniamo». Questo vale, ad esempio, per la chiusura del parco negli orari stabiliti: «Sulla scorta delle indicazioni dei residenti sono state effettuate delle verifiche: è stata ravvisata un’inadempienza contrattuale da parte della società che gestisce il servizio e si è provveduto».

Quindi, l’elenco dei controlli: 48 con la telecamera posizionata nel parco a sud dell’oratorio di Santa Maria in Silva, sette i provvedimenti messi in campo verso persone che dormivano nel parco creando disagi, 46 pattugliamenti nel parco Martinoni di via Zara, in quello retrostante l’oratorio di Santa Maria in Silva, nei giardini tra via Elba e via Sardegna, 22 interventi mirati al servizio anti degrado per l’abbandono di rifiuti. «L’Amministrazione interviene anche attraverso la Polizia locale, ma ricordo che alcune competenze sono in capo allo Stato e regolate dal Comitato ordine pubblico e sicurezza della Prefettura» conclude Muchetti.

Il nuovo Regolamento dei servizi sociali

Dopo oltre tre ore di dibattito l’Aula approva il nuovo Regolamento dei servizi sociali e alla persona, presentato dall’assessore al Welfare Marco Fenaroli. Si tratta di modifiche già discusse in varie Commissioni consiliari, che partono dalla consapevolezza che - nel tempo - è cambiata la geografia delle necessità e delle fragilità. E siccome l’ultimo regolamento era datato 2016, alcune integrazioni, per la Giunta, erano necessarie. A partire dal fatto che concentrarsi solo sull’aiuto di anziani e disabili non sia sufficiente per il welfare comunale, ma che si debbano fornire risposte più ampie: per questo si introduce l’attenzione al disagio adulto, oltre che l’adeguamento normativo rispetto ai servizi per i minori, inclusi bambini e bambine stranieri non accompagnati. 

«Un risultato positivo con cui dopo anni si adeguano normative e servizi aggiornando questo strumento essenziale per il lavoro degli uffici e dei servizi sociali. La sua semplificazione lo rende più accessibile a tutti e consente al Comune di intervenire su tutte le situazioni di disagio, guardando anche al benessere psicosociale» ha spiegato l’assessore Marco Fenaroli. Che ha aggiunto: «Il regolamento fotografa l'evoluzione dei servizi sociali, soprattutto per la parte che riguarda il disagio adulto, un mondo che è stato completamente stravolto». 

A fare il controcanto all’Amministrazione è stata la consigliera Nini Ferrari (Fdi) che ha presentato all’Aula 21 emendamenti, quasi tutti respinti:  si fermano a quattro quelli accolti dalla maggioranza. (Anche) per questo le opposizioni hanno infine schiacciato il tasto rosso.

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