Condominio senz'acqua: 43 famiglie a secco

Quarantatre appartamenti ed altrettante famiglie allacciati ad un unico contatore dell’acqua. Cosa succede se qualcuno, per i motivi più diversi, smette di pagare le bollette e la morosità si fa cronica?
Succede che - se l’amministratore o la società concessionaria non cominciano a saldare il debito con il fornitore - rimangono a secco tutti; anche chi ha sempre regolarmente versato la propria quota, scatenando «una guerra tra poveri, tra chi è nel giusto e chi è nell’ingiusto». Il condominio ai civici 114, 114d e 116 di via Milano ha circa 10mila euro di debito con A2A.
Dopo i preavvisi e l’ultima scadenza, i tecnici della multiutility avevano distaccato l’utenza e messo i sigilli al contatore dell’acqua. Che però qualcuno ha rotto. Per questo tra lunedì e martedì è stato rimosso del tutto il contatore ed i tubi sono stati sigillati, «senza nessun avviso. Ma chi paga avrà pur diritto di avere l’acqua - lamentano gli inquilini della scala al civico 114 - e noi l’abbiamo sempre fatto».
Con il passare del tempo «il disagio e la disperazione» per la mancanza d’acqua «diventano problema igienico sanitario. Basti pensare allo sciacquone» e ai «tanti bambini piccoli».
Le 16 famiglie della scala 114 hanno chiesto «un preventivo per mettere un nostro contatore separato»; anche perché, fa sapere l’amministratore del comdominio Daniele Marchesini della Gestioni Immobiliari Associate srl, «la maggior parte dei condomini che ha effettuato i versamenti è rappresentata dai proprietari delle unità abitative proprio del civico 114».
Ma la questione non sembra di facile soluzione: per come è costruito il condominio - fanno sapere da A2A - non è tecnicamente possibile togliere l’acqua al singolo, né tantomeno si può entrare nella proprietà privata a sigillare i singoli rubinetti.
Con il denaro versato dai condomini da gennaio ad oggi «sono stati eseguiti versamenti ad A2A, l’ultimo dei quali, per un importo di 1.097,86 euro, in data 20 marzo» ha spiegato in una nota l’amministratore Marchesini, dimissionario dal 2012 ed in attesa che il Tribunale nomini un amministratore d’ufficio, considerate la situazione debitoria del condominio nei confronti di diversi fornitori che «è andata peggiorando a causa del mancato pagamento delle spese condominiali da parte di diversi condomini» e l’assenza di compensi «dal 2010».
Nonostante gli sforzi, il problema del debito resta. In questo specifico caso A2A sarebbe disposta a riallacciare l’acqua se il debito venisse saldato al 50%, per poi rateizzare il resto. Una opzione che tuttavia potrebbe risultare onerosa anche per i più volenterosi tra i condomini interessati.
In particolare quelli del civico 114 si sono resi disponibili a sedersi allo stesso tavolo con amministratore condominiale e responsabili di A2A per cercare di trovare una soluzione. Per riuscire a riavere quanto prima l’acqua. E una vita normale.
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