Condominio di via Tiboni al freddo, Aler: «Responsabilità dell’amministratore»
Dal disagio per i residenti allo scontro a distanza tra Aler e l’amministrazione condominiale. La vicenda del complesso «Tiboni», rimasto per quattro giorni con i termosifoni spenti dal 5 al 9 novembre scorsi, si sposta ora sul piano della ricerca delle responsabilità.
«Non c’è stato alcun malinteso bensì una gestione condominiale a dir poco raffazzonata», attacca il presidente di Aler Brescia Albano Bertoldo replicando all’amministratore Paolo Pezzini che aveva parlato di «lungo iter burocratico» e di una somma «persa nei meandri dell’Aler».
I vertici bresciani dell’ente per l’edilizia residenziale pubblica intendono ricostruire il caso della mancata accensione del riscaldamento nei 331 appartamenti, non lesinando parole dure nei confronti dell’amministrazione condominiale: «Da molti mesi Aler chiede all’amministratore di avere i conti della stagione termica chiusa e il preventivo di quella appena avviata. A tutt’oggi i conti non sono arrivati. Aler non può tollerare che non vengano effettuati i bilanci condominiali per legge e per trasparenza nei confronti degli inquilini che hanno il diritto di avere rendicontazioni puntuali di quanto viene loro addebitato. La mancanza dei fondi per pagare A2A è quindi frutto di una gestione non professionale alla quale Aler vuole porre fine. Per anni abbiamo gestito il complesso e non è mai successo che qualsiasi fornitore abbia sospeso il servizio».
Bertoldo torna anche sui soldi dell’assicurazione dopo i danni del 2020: «La liquidazione ammonta a 47mila euro e non a 100mila euro, come impropriamente detto. L’importo è stato versato dall’assicurazione ad Aler alla fine di ottobre ed è stato versato al condominio per il pagamento dei danni del sinistro i primi giorni di novembre. L’unica nota positiva è che finalmente i residenti soprattutto anziani possano riscaldarsi, Aler continuerà a vigilare sulla gestione condominiale».
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