Condivisa o cliccata? Il destino della notizia nell'era social
Fine dicembre, tempo di bilanci. In redazione si tirano le somme delle notizie e dei fatti di cronaca più rilevanti dell'anno che volge al termine. Ci si confronta, si analizza, ma soprattutto si misura.
Uno dei vantaggi del web, che ha introdotto nuovi ostacoli ma anche nuove opportunità per il giornalismo, è la possibilità di analizzare i dati (in pieno stile 4.0). In redazione non si lavora più guidati solo dalla sensazione, dall'intuito giornalistico, dalla sensibilità, che ovviamente restano i capisaldi della professione. In supporto a tutto questo, ci sono i numeri.
Fare informazione oggi, nell’era degli smartphone e del digitale, richiede uno spettro di competenze che vanno oltre il giornalismo, ma sono esse stesse giornalismo. Perché se è vero che la notizia (e la sua dignità) resterà per sempre al centro, è altrettanto vero che i mezzi di comunicazione sono cambiati, parlano ai lettori di domani e per non subirli bisogna conoscerne il funzionamento e le dinamiche.
Strumenti come Google Analytics e gli Insights di Facebook ci consentono di scoprire molto di più dei nostri lettori. Non solo quanti sono e cosa preferiscono leggere, ma anche se ci seguono dal computer o con il cellulare (e quale modello), oppure in quale momento della giornata si connettono e quanti secondi restano sulla stessa notizia. E molto altro ancora.
Al di là dei dati nudi e crudi che raccogliamo, analizziamo e confrontiamo ogni giorno, a fine anno è interessante capire quali sono le notizie più lette sul sito e quali le più condivise sui social. E scoprire che non sempre coincidono e le tendenze di interesse cambiano a seconda del canale.
Perché? I motivi sono diversi.
Innanzitutto il pubblico è diverso, dunque cambiano gli interessi, i gusti e la propensione ad approfondire certi argomenti piuttosto che altri. In secondo luogo, capita spesso (e ce lo dicono i dati) che gli utenti dei social condividano e diffondano gli articoli senza aprirli con il fatidico clic. Leggono il titolo, registrano affinità o repulsione per quel dato argomento e via di commenti e condivisioni. Su Facebook è dunque tutt'altro che infrequente che si accordi un «like» senza soffermarsi sulla lettura dell'articolo, si condivide per il gusto di farlo. Non sempre, chiaro, ma accade.
Cosa augurarci dunque per il 2018? Che aumentino i clic, certo, ma che aumentino anche i lettori. E con loro, soprattutto, il desiderio di condividere e approfondire notizie e contenuti che il GdB ogni giorno elabora e sviluppa, con varie chiavi di lettura, proprio per loro: sulla carta, in rete, sui social.
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