Con Youth CoLab i ragazzi oltre il disagio, tra mindfulness e musica

Il progetto ha aiutato 210 ragazzi a contrastare gli effetti psicofisici causati dalla pandemia di Covid, anche attraverso dei laboratori
YOUTH COLAB, BILANCIO POSITIVO
AA

Un aiuto vero e significativo verso i giovani. Una rete sociale sul territorio, indispensabile per supportare tutti i ragazzi che in seguito alla pandemia hanno vissuto situazioni di disagio psicofisico. Questo - e molto altro - è stato Youth CoLab, il progetto finanziato dal bando «Giovani Smart 2022» di Regione Lombardia, che per un anno ha coinvolto 210 ragazzi con un’età compresa tra i 15 e i 34 anni, fornendo loro sostegno, ascolto e spazi ricreativi fondamentali per affrontare il disagio. Capofila dell’iniziativa è stata l’onlus Il Chiaro di Luna, affiancata dal Dipartimento di salute mentale e delle dipendenze degli Spedali civili, dal Comune di Brescia, e dalla cooperativa sociale La Rondine.

Le attività

Le realtà coinvolte hanno proposto in un anno sette corsi e un laboratorio di comunicazione digitale. Tra il CoLab Torre Cimabue e i licei Leonardo e De André, sono stati realizzati laboratori musicali, di mindfulness, di scrittura, e di filosofia. Inoltre la biblioteca di San Polo ha lanciato la «Biblioteca del Benessere»: un catalogo di libri e film legati alla salute mentale utili per avvicinare i giovani alla lettura.

La presentazione del bilancio del progetto - © www.giornaledibrescia.it
La presentazione del bilancio del progetto - © www.giornaledibrescia.it

«Al termine dei corsi e dei laboratori - spiega Ilaria Liscidini, coordinatrice delle azioni del progetto - abbiamo somministrato un questionario di gradimento. Abbiamo chiesto ai ragazzi se avessero mai avuto bisogno di un servizio di salute mentale pubblico o privato: il 50,5% dei ragazzi ha risposto in modo affermativo, dimostrando come la situazione di difficoltà dei nostri ragazzi sia significativa. Il 97% degli intervistati ha valutato poi molto positivamente le attività alle quali hanno partecipato, l’85% di loro le ha ritenute utili al benessere psicologico, il 94% pensa che abbiano rispettato le aspettative e il 98% le consiglierebbe ad un amico».

Il progetto ha poi visto un ulteriore sviluppo non originariamente previsto, ma significativo. Una ragazza che ha partecipato al laboratorio musicale si è successivamente diplomata in graphic design e multimedia alla Laba, discutendo una tesi parzialmente sviluppata all’interno del laboratorio stesso.

La salute mentale

Youth CoLab ha dato voce a molti giovani che il più delle volte faticano ad esternare i propri bisogni. «Il progetto - spiega il direttore dell’unità operativa di psichiatria n. 23 dell’Asst del Civile, Paolo Cacciani - è oggettivamente importante: occuparci oggi di ragazzi è fondamentale e doveroso. Il disagio dei ragazzi va intercettato il più presto possibile. Questa iniziativa ci ha fatto capire l’importanza della comunità e del lavoro di squadra tra le diverse realtà: per questo il laboratorio digitale continuerà e rimarrà uno spazio disponibile per i giovani».

Una comunità, quella bresciana che è da anni in prima linea nell’affrontare i problemi legati alla salute mentale, come ricorda la sindaca Laura Castelletti. «Negli ultimi dieci anni abbiamo sviluppato un cambio di linguaggio: il benessere mentale non è più stato un problema solo della sanità, ma abbiamo portato il tema anche in altri luoghi, in spazi sociali e culturali. Dopo la pandemia il disagio è aumentato - prosegue Castelletti -, il lavoro però parte da lontano grazie ad un’ampia rete di collaborazioni».

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