«Con gli sci in città: fu l’ultima foto di mio figlio»

Una signora riconosce il figlio (scomparso pochi mesi dopo) nella foto di gruppo ripubblicata dal GdB: «Gli altri mi contattino»
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A volte il tempo è un po’ come la neve. Seppellisce ricordi, fotografie, frammenti di storie, magari anche di quelle incrociate per caso. Poi, all’improvviso, come quando la coltre bianca si scioglie, riemergono forme a lungo celate. 
 
Proprio neve e ricordi sono gli ingredienti di questa storia che tocca il cuore e che riporta ancora una volta a 30 anni fa. A quei giorni della grande nevicata del gennaio 1985 ricordati lunedì sia sul Giornale di Brescia, come pure sull'edizione on-line.
 
Tra le tante foto di quei giorni ripubblicate, una ha colpito una lettrice. È quella che (riproposta qui sopra) fu scattata una sera del gennaio 1985 e che immortala un gruppo di amici, con fiaccole in mano e sci ai piedi nel cuore di piazzale Arnaldo. Nove ragazzi, tutti sui 20 anni. Davanti al volto di uno di loro, gli occhi della lettrice si fermano: quello è suo figlio Fabrizio.
 
«Ho avuto un tuffo al cuore» racconta la signora Adriana Sivieri Bignetti. Già, perché quel ragazzo al centro, la fiaccola levata al cielo in favore del fotografo dell’agenzia Eden che li aveva incrociati per via, morì 4 mesi più tardi. Un tragico incidente d’immersione nelle acque di Levanto (Sp) si portò via il ragazzo di Lamarmora che dopo il liceo Calini aveva intrapreso studi universitari e che a 20 anni appena era una promessa tra i sub lombardi. 
 
«Anche allora - era il 26 maggio ’85 - pubblicaste una sua foto: ma non ne avevamo di recenti, quella risaliva a due anni prima». Alla vista dello scatto, è tornata anche memoria del racconto del ragazzo: «Mamma, ci hanno fotografato con gli sci per il giornale».
 
Per tanti anni di quella foto, che non aveva mai visto, la signora Adriana non ha avuto memoria. Lunedì, il tuffo al cuore: «Quella è l’ultima foto in vita di mio figlio». Parole che sciolgono, come neve al sole. Cui la signora Adriana lega un appello: «Se qualcuno di quei ragazzi di allora, credo fossero ex caliniani come mio figlio, volesse mettersi in contatto con me e raccontarmi di quell’episodio, sarei molto felice». A loro lascia il suo indirizzo e-mail: sivieriadriana@gmail.com. Sarebbe un piccolo conforto. Lieve, come i fiocchi di neve di 30 anni fa.
 
Gianluca Gallinari
 
 

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