Con FairMade corso Palestro è (quasi) al completo

È quasi fatta. Corso Palestro adesso è quasi al completo. Manca giusto l’ultimo negozio, quello grande dedicato al golf e da anni malinconicamente chiuso (ma si annuncia, anche qui, una imminente possibile nuova apertura) e per corso Palestro sarebbe l’en plein.

Una fetta di città che rivive e riluce dopo gli anni di crisi buia. Nei giorni scorsi il fiocco rosa l’hanno affisso Barbara e Simona con il loro FairMade, «storie da indossare» come recita la "sottoinsegna". Abbigliamento, scarpe, borse, gadget e idee regalo. Con una storia in più.

La storia aggiuntiva è fatta dalle decine di storie che stanno dietro ogni maglione, ad ogni borsa e scarpa che Barbara e Simona mettono in vendita. Corso Palestro è infatti la vetrina, il percorso finale di un lavoro fatto girando l’Italia (e non solo) alla ricerca di artigiani. Ognuno di loro ha un racconto di vita personale e di lavoro e la storia e il prodotto hanno vetrina in corso Palestro. Se indossate un maglione, quindi, sapete che storia ha dietro e Barbara e Simona ve la raccontano. Un lavoro di ricerca paziente ed appassionato, certo non consueto per la città.

Dietro questa scelta ci sta l’idea di vendere cose belle e giuste, come si ama ripetere oggi. E quindi valorizzazione di realtà artigianali per loro natura defilate, con prodotti naturali che rispettino l’ambiente. Anche l’ambientazione del negozio è inconsueta. L’idea di fondo è mettere il cliente a proprio agio: dentro il negozio c’è un salottino, ad esempio, per fare due chiacchiere. E sempre all’interno del negozio, c’è una stanza collegata che, volta a volta, presenta prodotti e storie più lontane. In questi giorni, ad esempio, è allestita una mostra-vetrina sulla popolazione Leuca dell’Honduras con sciarpe, tessuti e oggetti in argilla e con spiegazioni e illustrazioni. «E’ la stanza per capire», dicono Barbara e Simona. E’ il bello che si sposa col giusto, come detto