Comunità bresciana: in vent’anni di impegno distribuiti 85 milioni
I numeri sono impressionanti: in vent’anni sono stati emanati 181 bandi, sostenuti 3.876 progetti, attivati 81 fondi patrimoniali. Tutto questo per un totale di 85,7 milioni di euro erogati, una cifra gigantesca.
Tutto questo è la Fondazione della Comunità Bresciana, che appunto in due decenni di vita (è nata ufficialmente il 21 dicembre 2001) ha reso concreto un modello innovativo di filantropia che ha come caposaldo la cultura del dono, attivando la raccolta di risorse nella comunità e provvedendo poi alla loro destinazione a finalità di solidarietà sociale.
Impegno
La presentazione del bilancio 2021 è stata quindi anche l’occasione per fare il punto su quanto fatto dall’inizio - da quella «sfida» di Fondazione Cariplo a raccogliere 5 milioni di euro con la promessa di raddoppiarli (sfida ampiamente vinta ovviamente) - fino a oggi.
Primo presidente (e per ben 14 anni) è stato Giacomo Gnutti, poi il timone del comando è passato nelle mani di Pierluigi Streparava, attualmente (dal 2019) la presidente della Fondazione della Comunità Bresciana è Alberta Marniga. Il 2021 non è stato certo da meno rispetto ai precedenti: le donazioni hanno raggiunto quota 7,836 milioni di euro; le donazioni distribuite (tramite bandi ma non solo) sono state 6,791 milioni di euro. Il patrimonio complessivo su cui può contare la Fondazione ha superato i 22 milioni di euro.
Tra le iniziative certamente più straordinariamente significative messe in campo, non si può non menzionare aiutiAMObrescia, la raccolta fondi che durante la fase più drammatica della pandemia, unitamente al Giornale di Brescia, ha consentito di raccogliere oltre 18 milioni di euro.
Recentemente la Fondazione ha traslocato, dai locali dell’Università in via Gramsci alla nuova sede in via Malta. «Lo scorso anno ha preso corpo la decisione, già maturata nel 2020, di acquistare un immobile da destinare alla nostra nuova sede - ha spiegato Marniga -; è stata una scelta molto ponderata, resa necessaria dalla crescita dimensionale e dalle nuove modalità di svolgere la nostra azione filantropica, sempre più proiettata verso il confronto e il lavoro in rete che necessita di spazi adeguati».
Nel 2021 è arrivato anche un nuovo logo. «Una nuova immagine e una nuova casa - ha proseguito - che rappresentano perfettamente la spinta al cambiamento che la nostra Fondazione ha deciso di intraprendere attraverso la pubblicazione della "call cultura", che ha come presupposto il principio della coprogettazione, strumento che sempre più vogliamo utilizzare per essere partecipi attivi e operativi sul nostro territorio».
Futuro
«La nostra Fondazione - ha concluso la presidente Marniga - in questi 20 anni ha avuto la capacità e la forza di innovare, pur mantenendosi salda alle tradizioni. Sono certa che anche in futuro sarà sempre più in grado di essere il punto di riferimento per interpretare il valore del dono della nostra comunità».
Il filosofo Umberto Galimberti ha spiegato che siamo in un processo irreversibile nel quale la tecnologia ha il sopravvento, con l’uomo che crede di poterla governare. Un’analisi sconfortante. Per fortuna la realtà, e il sistema Fondazione lo dimostra, ci dà ancora spunti di speranza.
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