Commercio di metalli: fatture fantasma per 30 mln
Ventitré persone indagate, ventuno le imprese coinvolte: sono i numeri di un'inchiesta condotta dai militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Gardone Val Trompia su delega della Procura della di
Brescia a carico di un'organizzazione transnazionale responsabile di una frode fiscale realizzata con l'emissione e l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti nel settore del commercio di metalli ferrosi e non ferrosi.
Le società sono operative in Italia, molte in provincia di Brescia, ma anche in Slovenia, Ungheria e Romania. L'importo oggetto dell'evasione fiscale è di oltre 30 milioni di euro.
Nell'operazione, chiamata «Acquario» per via della «costellazione» di società che è stata scoperta, le ipotesi di reato sono associazione a delinquere, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, dichiarazione infedele e l'emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti.
Per via del carattere di transnazionalità del sistema di frode la Procura di
Brescia ha operato con i rappresentanti nazionali dell'Agenzia dell'Unione Europea Eurojust, con sede a L'Aja (Olanda), e con le Autorità Giudiziarie della Slovenia, Ungheria e Romania.
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