Come il coronavirus si è espanso in Lombardia e nel Bresciano

Due mappe e un grafico per vedere come e quanto il Covid-19 si è fatto strada in regione e nella nostra provincia
In Poliambulanza - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
In Poliambulanza - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
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Il coronavirus non arresta la sua corsa. Ogni giorno, in due diverse conferenza stampa, Protezione civile per la parte nazionale e Regione Lombardia per quella locale, ci viene data una fotografia dell'epidemia in Italia.

In meno di tre settimane l'Italia è stata stravolta da un virus di cui si parla da ormai due mesi, da quando Wuhan, perfetta sconosciuta città cinese, è diventata il punto di riferimento di quella che secondo l'Oms potrebbe presto essere una pandemia.

Sì: il coronavirus che ci sembrava tanto lontano da tre settimane fa parte della nostra quotidianità e secondo gli esperti non è destinato ad andarsene tanto presto.

Il primo grafico che vi proponiamo dà l'idea dell'espansione nel tempo sul territorio lombardo. La prima misura presa a livello regionale è stata quella di istituire una zona rossa in un'area del Lodigiano, quella attorno a Codogno dove il «paziente 1» ha involontariamente scoperchiato il vaso di pandora. Era il 20 febbraio.

I primi dati circa l'espansione dell'epidemia sono del 25 febbraio. Ci siamo attenuti a quelli della Protezione civile che ogni giorno ci dice i casi totali di pazienti positivi, ossia quelli in cura, i guariti e i deceduti.

Solo ieri l'assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, ha dichiarato che «Brescia inizia a preoccuparci per numero di casi». Non siamo fortunatamente al livello di Lodi e Cremona, epicentro del contagio, e nemmeno di Bergamo, dove si registra un inarrestabile trend crescente. Ma la curva relativa alla nostra provincia tende sicuramente al rialzo.

È interessante notare come invece Lodi, dove sin da subito è stata istituita una zona rossa, la curva segni un andamento più dolce, con una crescita più contenuta negli ultimi giorni. Più volte si è discusso circa la possibilità di istituire una zona rossa anche nella media val Seriana, vicino a Bergamo, ma alla fine i provvedimenti sono stati altri, e hanno interessato dapprima tutta la Lombardia e poi l'intero Paese.

E nella nostra provincia? Il contagio è partito dalla Bassa, con grande preoccupazione a Pontevico, dove si è registrato il primo caso bresciano, e a Orzinuovi, dove si contano decine di contagiati. In questa animazione ricostruiamo lo spostamento del virus, che giorno dopo giorno ha risalito la pianura raggiungendo anche la Valle Camonica.

I dati, insomma, non sembrano dirci per ora che l'epidemia si stia arrestando. Il sistema sanitario è in grande difficoltà, per sostenerlo sono partite diverse iniziative tra cui AiutiAMObrescia, lanciata dal nostro giornale con la Fondazione della comunità bresciana.

Si discute, però, anche di misure più restrittive in Lombardia, che potrebbero portare alla chiusura di tutte le attività ad esclusione di alimentari e farmacie. Sempre in Regione viene elaborata una mappa, aggiornata giornalmente, che monitora i casi positivi distribuiti per provincia

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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