«Clara conosceva bene il suo assassino e non è Lorandi»

Dopo l’accoglimento dell’istanza di revisione, parla il legale di Bruno Lorandi, condannato all’ergastolo per l'omicidio della moglie
In carcere. Bruno Lorandi è in cella dall’ottobre del 2007
In carcere. Bruno Lorandi è in cella dall’ottobre del 2007
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«Non solo abbiamo le prove per dimostrare che Bruno Lorandi è innocente, ma anche per indicare chi ha firmato l’omicidio di sua moglie Clara. Sappiamo chi è stato».

A dirlo, a poco meno di undici anni dal ritrovamento del corpo senza vita della donna e l’indomani la fissazione del processo di revisione della condanna all’ergastolo inflitta al 68enne marmista di Nuvolera è il suo difensore, l’avvocato Gabriele Magno.

«Si tratta di un uomo, di un maschio, di una persona che Clara Bugna conosceva bene, molto bene - ci ha detto il legale bolognese - una persona che non poteva essere in quell’appartamento ma che non ebbe difficoltà alcuna ad entrare in quella casa. Solo più avanti potremo dire in che rapporto erano i due».

Il difensore di Lorandi non ne svela l’identità per «opportunità processuali, ma anche per rispetto all’attività degli investigatori». Anche la Procura di Brescia è stata investita delle scoperte fatte dalla difesa del 68enne.

 

Scena del crimine. La casa dove fu trovato il cadavere di Clara Bugna
Scena del crimine. La casa dove fu trovato il cadavere di Clara Bugna

 

«Oltre che nella richiesta di revisione del processo i nuovi elementi di prova - ci ha detto inoltre il legale - sono confluiti in una denuncia a firma di Lorandi che al termine della scorsa estate abbiamo depositato a Brescia e in base alla quale, immagino, siano stati già compiuti atti di indagine. Noi quello che dovevamo fare, l’abbiamo fatto. Ora la parola passa agli inquirenti, a noi non resta che attendere».

Il lavoro che ha portato l’avv. Gabriele Magno e il suo staff di investigatori privati, criminologi e colleghi, ad ottenere la revisione è iniziato tre anni e mezzo fa. Ed è partito dalla lettura delle carte dell’inchiesta e del processo.

«Abbiamo seguito una pista che non è mai stata seguita - ci ha detto il difensore del marmista -: hanno interrogato dei medium, delle fattucchiere, sono stati coinvolti i personaggi più controversi, però si sono dimenticati di una persona che era stata messa nero su bianco, ma non era mai stata controllata, indagata, interrogata. Noi abbiamo scoperto che quest’uomo aveva la possibilità di commettere quel reato e ne abbiamo le prove: abbiamo il movente. La chiave di volta l’ho trovata dov’era palese che fosse».

 

La vittima. Clara fu uccisa il 10 febbraio del 2007
La vittima. Clara fu uccisa il 10 febbraio del 2007

 

Nel corso delle indagini difensive sarebbero emersi spunti anche sull’omicidio di Cristian, il figlio della coppia trovato senza vita in Maddalena il 28 aprile del 1986. Per quell’omicidio Lorandi fu incriminato, incarcerato, processato e assolto.

«Anche questi nuovi elementi sono confluiti nella richiesta di revisione - ci ha riferito l’avvocato Magno -: anche se non ci sono collegamenti con l’omicidio Bugna».

Le certezze che la difesa ha sulla morte della donna, per l’avvocato Magno sono facilmente riscontrabili. «In atti risulta che in quella casa sono state diverse persone, solo due impronte di quelle raccolte sono rimaste senza un padre. Dovessero essere dell’uomo che abbiamo individuato toccherà a questi spiegare perché si trovava in casa di Clara. Sappiamo dove questa persona vive: per verificare se gli appartengono basta convocarlo e analizzare i suoi polpastrelli».

 

 

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