Cinque le tipologie di "persecutori" seriali
Gli studi effettuati dagli esperti del settore, ovvero la Sezione atti persecutori del Reparto analisi criminologiche dei carabinieri di Roma, evidenziano l'esistenza di una vera classificazione nelle diverse tipologie di «stalker», ben delineate e che ben definiscono i diversi caratteri di chi si presta a commettere atti persecutori.
Il primo livello è quello del «Risentito», segue il «Bisognoso d'affetto», quindi anche il «Corteggiatore incompetente», il «Respinto» (cui è riconducibile il caso di Gussago), e infine il più pericoloso che è il «Predatore».
Ad illustrare le cinque tipologie è stato il maggiore Riccardo Ponzone, al comando dei carabinieri della Compagnia di Gardone Val Trompia. «Il risentito è colui che ritiene di aver subito un trauma affettivo ingiustamente. Quindi c'è il bisognoso d'affetto, ovvero colui che desidera trasformare in relazione un ordinario rapporto di quotidianità, convinto che sotto le sue pressioni la vittima ceda. Tra le cinque tipologie di stalker c'è pure il corteggiatore incompetente, che si presta a episodi di breve durata, opprimente e invadente, per incapacità relazionali».
Seguono infine altre due tipologie: «Il respinto è colui che è rifiutato dalla vittima, che vuole vendicarsi e che al tempo stesso vorrebbe provare a ristabilire una relazione con la sua vittima. Ed è a questo tipo specifico che si può ricondurre il 39enne arrestato a Gussago.
Infine c'è il predatore, lo stalker più pericoloso, il cui obiettivo principale è di natura sessuale, che trae eccitazione dalla paura che riesce a infondere nelle sue vittime. Ed è la descrizione che si conforma perfettamente ai pedofili». Nel 2011 gli episodi denunciati sono stati 174.
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